Nel duomo di Orvieto l’Anticristo di Luca Signorelli ha la tunica lunga e la barba fulva, lo si potrebbe scambiare per Gesù, se non che a sussurrargli all’orecchio c’è un diavolo. Non è vero che la cultura azionista, “il moralismo dei ricchi veri”, con le sue ascendenze che affondano nel protestantesimo, nel giansenismo, in Kant abbia sempre avuto a schifo il cristianesimo (il “cattolicesimo” invece sì).
Il Foglio.it sta pubblicando, a rotazione, reazioni d’ironia, buon umore, spirito battagliero e tanta sana tigna di parte fogliante per non darla vinta al golpismo giacobino. Aspettando il sabato di Milano (in mutande).