Barack Obama non voleva dirla, la frase sulla “red line” delle armi chimiche in Siria, gli è sfuggita in conferenza stampa, si sa che non è avvezzo a certe intimità con i giornalisti. Dall’agosto scorso, quando il presidente americano disse che l’utilizzo delle armi chimiche da parte del regime di Damasco avrebbe modificato la strategia (o forse avrebbe fatto sì che gli Stati Uniti se ne inventassero una, di strategia), non si è fatto che discutere della linea rossa, degli arsenali chimici di Bashar el Assad, delle testimonianze di chi gli attacchi li subisce già, dal cielo, da terra, in ogni angolo di paese, ma che “un’esplosione tutta blu” – come scrive Dexter Filkins sul New Yorker, al solito imprescindibile – la sa riconoscere, quando la vede.
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