Lo squalo si difende Dicono tutti che Rupert Murdoch non uscirà bene oggi dalla testimonianza davanti alla commissione parlamentare inglese che indaga sullo scandalo delle intercettazioni illegali nel gruppo editoriale del tycoon australiano. “Non è una cosa che sa fare”, ha detto il suo biografo Michael Wolff (che ormai è diventato il vate di tutta questa faccenda, non si fa che ascoltare le sue previsioni). Leggi tutti gli articoli del Foglio sul caso Murdoch - Guarda la difesa di Mudoch in diretta 19 LUG 2011
Per salvarsi Cameron deve rispondere a un’unica domanda Il premier inglese, David Cameron, ha deciso di rientrare in anticipo dal tour africano perché a Londra lo scandalo delle intercettazioni illegali nel gruppo di Murdoch diventa ogni giorno più ingestibile (c’è chi dice che per venerdì anche Cameron sarà nell’elenco dei caduti di questa crisi) e perché mercoledì vuole parlare in Parlamento, dopo le testimonianze del clan Murdoch. Leggi Intercettazioni, cade la seconda testa a Scotland Yard - Leggi La fine di Rebekah era registrata da due giorni in una segreteria telefonica - Leggi E se Murdoch decidesse di attuare la “nuclear option”? - Leggi Perché Murdoch ha scelto Mockridge 18 LUG 2011
La fine di Rebekah era registrata da due giorni in una segreteria telefonica "Ora non posso rispondere, ma lasciate un messaggio e Rebekah vi richiamerà”. Questo, da qualche giorno, dice la segreteria telefonica di Kelvin MacKenzie, ex direttore (truculento) del Sun appena passato al concorrente Daily Mail. Nulla meglio di questo messaggio spiega la caduta di Rebekah Brooks , da venerdì ex capo di News International, la filiale britannica dell’impero di Rupert Murdoch. Rebekah, la preferita del capo, è diventata il simbolo della crisi delle intercettazioni illegali. Leggi E se Murdoch decidesse di attuare la “nuclear option”? - Leggi Perché Murdoch ha scelto Mockridge 18 LUG 2011
Casa Murdoch Anche se è una persona generalmente molto piacevole, Rupert Murdoch non è leale a niente e a nessuno, se non alla sua azienda. Fa fatica a mantenere le amicizie; non mantiene la parola data per troppo tempo; sfrutta a suo vantaggio i guai degli altri; e ha tradito ogni leader politico che lo ha aiutato in tutti i paesi in cui opera, eccetto Ronald Reagan e forse Tony Blair. E’ per istinto vicino a quello che pensa la gente, non è soltanto uno bravo con il sensazionalismo da tabloid, ma è un infido creatore di falsi miti, un assassino della dignità degli altri e di istituzioni rispettabili, il tutto sotto le sembianze di uno che è contro le élite. 15 LUG 2011
Anche tu lettore di tabloid sei un ipocrita quando ora invochi la privacy Il poliziotto non se l’è passata affatto bene, ieri, davanti alla commissione della Camera dei Comuni britannica che indaga sullo scandalo delle intercettazioni illegali (da oggi in poi “pinging”, così la pratica era chiamata tra i giornalisti) nel gruppo Murdoch. “Anch’io sono stato spiato”, ha detto John Yates, senior officer di Scotland Yard, e nessuno mi ha fornito le informazioni necessarie per portare avanti un’inchiesta fatta bene. “Credevi che chi stava commettendo reati ti desse indizi utili per essere messo in galera”? 12 LUG 2011
In morte del giornale tabloid La prima regola di Rebekah è non farsi notare. Con quei ricci rossi scompigliati e la fama da ragazza cattiva non è compito semplice, ma se vuoi fare carriera nei tabloid britannici – quelle macchine tritatutto in cui tutto diventa macellabile – come minimo non devi mai diventare materiale buono per un titolo da prima pagina. Rebekah, che oggi è il capo del colosso mediatico di Rupert Murdoch nel Regno Unito, si è ispirata a Paul Dacre, direttore del Daily Mail. 08 LUG 2011
“Dormi, cazzo” Le illustrazioni sono belle e dolci, con bimbi dall’aria angelica che dormono tra cuccioli di leone o giocano saltando da una foglia all’altra come gioiose ranocchie, ma non fatevi ingannare: questo non è un libro per bambini. Il titolo lo dice con una certa chiarezza – “Go the F**k to Sleep”, liberamente traducibile in “Dormi, cazzo” – ma per evitare incomprensioni l’avvertimento è scritto anche sul retro di copertina, sia mai che un genitore distratto (dal poco sonno, naturalmente) finisca per metterlo sul comodino dei figlioli. 20 GIU 2011
Mamme disperate messe alla prova da campi estivi fatti dai Tea Party L’estate è l’incubo dei genitori che lavorano, è il momento in cui una madre scopre di essere stata una cretina a riempirsi la bocca con dichiarazioni lette chissà dove sulla bontà delle liberalizzazioni e il-mercato-quanto-è-bello-signora-mia. D’estate una madre è statalista senza se e senza ma, va dicendo che bisogna aumentare le tasse e subito, entro la fine di giugno, perché altrimenti come faranno i comuni, le regioni, lo stato (qualunque cosa voglia dire) a predisporre campi estivi in città? 15 GIU 2011
Siria e Yemen, Shakespeare in war Tutto l’amore e la violenza del clan siriano degli Assad Un padre che perde un figlio è uguale a tutti gli altri padri, anche se si chiama Hafez Assad ed è un dittatore che ordina stragi e poi scende per strada dicendo che lui sì che protegge il suo popolo. Un padre che perde un figlio non sa, non può nascondere il suo dolore, anche se in decenni di potere ha imparato a insabbiare, a camuffare, a mettere a tacere. Al funerale di Bassel – il figlio designato a succedergli alla guida della Siria, il delfino coccolato, l’erede a un trono che non c’è ma è come se ci fosse – Hafez scoppiò a piangere. 15 GIU 2011
“E’ solo sesso online” La frontiera twitteriana del più famoso dei pompini Le foto non sono nulla, sono soltanto brutte, con quelle orrende mutande grigie e il “deal” dentro (copyright David Letterman), poi con il “deal” fuori (poteva finire senza?), i pettorali, l’espressione del maschio che vuol sembrare misterioso e invece appare per quel che è: eccitato. Anthony Weiner sta cercando di imporre un principio: il sesso virtuale non è tradimento, quelle donne non le ho mai incontrate, ci ho soltanto flirtato un po’ sulla rete, nulla di che, il matrimonio tiene e non ho alcuna intenzione di dimettermi. Leggi Le donne ai tempi degli scandali politico-sessual-twitteriani 09 GIU 2011