Così una riforma tutt’altro che radicale scatena gli istinti più radicali "Non è una riforma radicale, ma è una riforma molto importante”, ha detto Barack Obama commentando esultante, domenica notte, il voto alla Camera della legge che estende a 32 milioni di americani la copertura sanitaria. Il presidente sa che dell’ispirazione originaria, della grande rivoluzione bipartisan, non si è salvato molto, ma poter mettere il proprio nome in calce alla riforma, dopo gli storici fallimenti dei Roosevelt dei Truman dei Johnson e dei Clinton, ha già un che di inebriante. “This is what change looks like”. 23 MAR 2010
Il Rahm è nudo Non si è neanche messo un asciugamano attorno ai fianchi, è entrato nudo nelle docce dello spogliatoio della palestra del Congresso, è andato dritto verso la sua preda, che ignara si insaponava fischiettando, le ha puntato il dito sul petto e ha cominciato a blaterare insulti, parolacce, anatemi, minacce. Poi si è voltato, è entrato nella doccia di fianco, ha aperto l’acqua e ha iniziato a lavarsi. Rahm Emanuel, chief of staff di Barack Obama, è così come lo rappresentano, magro e nervoso, cinico e spregiudicato, cattivissimo. La vittima, in questo caso, era un deputato democratico di New York, Eric Massa. 13 MAR 2010
Il Rahm è nudo Rahm Emanuel, capo dello staff del presidente americano Barack Obama, ha lasciato l'incarico alla Casa Bianca per candidarsi a sindaco di Chicago. Prenderà il suo posto ad interim Pete Rouse, capo dello staff di membri del Congresso. Guarda il video delle dimissioni da Msnbc.com 11 MAR 2010
L'esploratore Bernanke Quando Ben Bernanke prese il posto di Alan Greenspan alla guida della Federal Reserve, all’inizio del 2006, disse che il suo primo obiettivo era quello di rendere la Banca centrale americana più trasparente, più aperta, potremmo dire più pop. Quelle parole, dette da un professore di Princeton con l’aria di un topo da biblioteca che di pop – se così si può dire – aveva soltanto la passione per il sassofono e le partite di basket con i colleghi nel raro tempo libero, suonarono quasi come una battuta. 12 DIC 2009
In America lo shopping natalizio strizza l'occhio a Pechino Oggi in America è Black Friday, inizia la stagione dello shopping natalizio, si digerisce il tacchino di Thanksgiving passando da un negozio all’altro, i saldi sono straordinari. I negozi aprono prestissimo, ma ancora prima, quando è buio, si formano file, piccoli accampamenti per scaldarsi con un caffè caldo aspettando l’apertura delle porte. Leggi Così anche la Cina fa finta di tagliare i gas serra 27 NOV 2009
No, he can't Così Obama delude soprattutto i suoi fan Gli obamiani sostengono che è questione di tempo, il presidente americano vuole cambiare il mondo, ma il mondo lo frena, lo ostacola, lo soffoca, così è costretto a posticipare le scadenze. Gli antiobamiani ribattono che l’inquilino della Casa Bianca è come Icaro, pensa di poter volare, ma le sue ali sono già in fiamme. Tutti registrano un fatto: Barack Obama è un presidente al ribasso. Leggi Dal clima alla moneta, le mosse del G2 tra declino americano e ascesa cinese - Leggi Bye bye Copenaghen di Carlo Stagnaro - Leggi Un altro bluff di Obama su Cambi di stagione 17 NOV 2009
Blair fa il perfido regista del reality sulla fine del suo regno Doveva essere una successione annunciata, di quelle noiose e prevedibili, una lacrima qui e là al massimo, ma soltanto da parte dei più nostalgici. Era tutto talmente già scritto che avevamo imparato a far finta di niente: un giorno ci sveglieremo e Tony Blair non sarà più il premier britannico. Al suo posto arriverà il delfino prescelto, e siccome è unto da Blair ci piacerà pure lui, un po’ meno magari, ma insomma dieci anni possiamo pure farceli bastare. La rassegnazione a questo destino ineluttabile aveva preso il sopravvento. 14 OTT 2009
The next prime minister Una volta Evelyn Waugh disse che i conservatori britannici erano stati al potere per anni e anni, ma “never set the clock back a single minute”, non erano mai cambiati, non avevano mai osato, non erano mai stati reazionari, né rivoluzionari. David Cameron ieri è salito sul palco di Manchester, al congresso dei Tory, con l’obiettivo di smentire il motto di Waugh e, soprattutto, di dimostrare che dietro a una macchina elettorale studiata in ogni suo dettaglio c’è anche un’idea. 08 OTT 2009
Una strana destra s’aggira… Non sono gli editoriali che contano, ma i voti di milioni di inglesi che leggono il Sun. Noi crediamo che loro conoscano bene i vantaggi di cui godono grazie a questo governo. Nel giorno delle elezioni, dimostreranno al Sun che sbaglia”. Era il 1997 e il portavoce dell’ufficio centrale del Partito conservatore inglese commentò così la decisione del più popolare tabloid d’Inghilterra di dare il suo appoggio al New Labour di Tony Blair. 01 OTT 2009
La nuova “misura del benessere” è la fine della religione delle cifre Annunciando la fine della “religione delle cifre”, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha detto che ci sarà un “prima e un dopo questo rapporto”: siamo di fronte a una svolta epocale che parte dalla relazione della Commissione Stiglitz-Fitoussi, trecento pagine (decisamente tecniche) frutto di diciotto mesi di lavoro per dimostrare che ci vuole un nuovo sistema di misurazione del prodotto interno lordo di un paese. 23 SET 2009