I dolori di Kouchner, quando l’ouverture brucia pelle e carriera Bernard Kouchner sta sempre stretto. Non conosce più alcun luogo in cui riesca a sistemarsi, a sentirsi comodo, a suo agio, tranquillo. Il ministro degli Esteri francese, simbolo e martire dell’ouverture sarkoziana, è dato in uscita dal governo in vista dell’imminente rimpasto. Che cosa farà poi il dottor Kouchner, l’ex paladino della gauche arruolato dall’esercito presidenziale all’indomani della vittoria sui socialisti. 15 NOV 2010
Supermamma sarai tu Avevo giurato mai più. L’avevo detto a mio marito, assertiva: la questione dei figli si chiude qui, sono quasi morta di parto per mettere al mondo Anita, non so più che cosa vuole dire dormire tre ore di fila, devo passare dalla lista della spesa alle rotte delle navi da guerra nel canale di Suez fingendo di capirci qualcosa di entrambe, e poi tu non ci sei mai, i figli si fanno in due, altrimenti me ne torno dai miei. 12 LUG 2010
L'analisi Al G20 l’America eccitata dalla crescita sfiderà un’Europa depressa e sospettosa Angela Merkel si sente tranquilla, dice che a Toronto, per il G20, ci sarà “una discussione molto rilassata” sulla sua – contrastata – vocazione per l’austerità. Ad agitarsi piuttosto sono gli americani, che hanno mosso l’artiglieria pesante per contrastare la cancelliera tedesca, madrina della nuova moda europea di sistemare i conti senza badare più di tanto alla crescita. 25 GIU 2010
Indovina chi ride adesso Il 6 maggio 2010, giorno del cinquantasettesimo compleanno di Tony Blair, si terranno le prossime elezioni inglesi, le prime in tredici anni senza l’ex premier neolaburista come candidato. Per i nostalgici, ci sono alcune piccole consolazioni: c’è un simil Blair nel campo conservatore, il leader David Cameron, che ha avuto il merito (per ora più o meno l’unico, seppure decisivo) di riportare i Tory verso il centro e nei cuori dei britannici, togliendo quella patina di “brutti e cattivi” che si era appoggiata sopra al partito in tanti anni di opposizione. 06 MAG 2010
Così una riforma tutt’altro che radicale scatena gli istinti più radicali "Non è una riforma radicale, ma è una riforma molto importante”, ha detto Barack Obama commentando esultante, domenica notte, il voto alla Camera della legge che estende a 32 milioni di americani la copertura sanitaria. Il presidente sa che dell’ispirazione originaria, della grande rivoluzione bipartisan, non si è salvato molto, ma poter mettere il proprio nome in calce alla riforma, dopo gli storici fallimenti dei Roosevelt dei Truman dei Johnson e dei Clinton, ha già un che di inebriante. “This is what change looks like”. 23 MAR 2010
Il Rahm è nudo Non si è neanche messo un asciugamano attorno ai fianchi, è entrato nudo nelle docce dello spogliatoio della palestra del Congresso, è andato dritto verso la sua preda, che ignara si insaponava fischiettando, le ha puntato il dito sul petto e ha cominciato a blaterare insulti, parolacce, anatemi, minacce. Poi si è voltato, è entrato nella doccia di fianco, ha aperto l’acqua e ha iniziato a lavarsi. Rahm Emanuel, chief of staff di Barack Obama, è così come lo rappresentano, magro e nervoso, cinico e spregiudicato, cattivissimo. La vittima, in questo caso, era un deputato democratico di New York, Eric Massa. 13 MAR 2010
Il Rahm è nudo Rahm Emanuel, capo dello staff del presidente americano Barack Obama, ha lasciato l'incarico alla Casa Bianca per candidarsi a sindaco di Chicago. Prenderà il suo posto ad interim Pete Rouse, capo dello staff di membri del Congresso. Guarda il video delle dimissioni da Msnbc.com 11 MAR 2010
L'esploratore Bernanke Quando Ben Bernanke prese il posto di Alan Greenspan alla guida della Federal Reserve, all’inizio del 2006, disse che il suo primo obiettivo era quello di rendere la Banca centrale americana più trasparente, più aperta, potremmo dire più pop. Quelle parole, dette da un professore di Princeton con l’aria di un topo da biblioteca che di pop – se così si può dire – aveva soltanto la passione per il sassofono e le partite di basket con i colleghi nel raro tempo libero, suonarono quasi come una battuta. 12 DIC 2009
In America lo shopping natalizio strizza l'occhio a Pechino Oggi in America è Black Friday, inizia la stagione dello shopping natalizio, si digerisce il tacchino di Thanksgiving passando da un negozio all’altro, i saldi sono straordinari. I negozi aprono prestissimo, ma ancora prima, quando è buio, si formano file, piccoli accampamenti per scaldarsi con un caffè caldo aspettando l’apertura delle porte. Leggi Così anche la Cina fa finta di tagliare i gas serra 27 NOV 2009
No, he can't Così Obama delude soprattutto i suoi fan Gli obamiani sostengono che è questione di tempo, il presidente americano vuole cambiare il mondo, ma il mondo lo frena, lo ostacola, lo soffoca, così è costretto a posticipare le scadenze. Gli antiobamiani ribattono che l’inquilino della Casa Bianca è come Icaro, pensa di poter volare, ma le sue ali sono già in fiamme. Tutti registrano un fatto: Barack Obama è un presidente al ribasso. Leggi Dal clima alla moneta, le mosse del G2 tra declino americano e ascesa cinese - Leggi Bye bye Copenaghen di Carlo Stagnaro - Leggi Un altro bluff di Obama su Cambi di stagione 17 NOV 2009