Blair fa il perfido regista del reality sulla fine del suo regno Doveva essere una successione annunciata, di quelle noiose e prevedibili, una lacrima qui e là al massimo, ma soltanto da parte dei più nostalgici. Era tutto talmente già scritto che avevamo imparato a far finta di niente: un giorno ci sveglieremo e Tony Blair non sarà più il premier britannico. Al suo posto arriverà il delfino prescelto, e siccome è unto da Blair ci piacerà pure lui, un po’ meno magari, ma insomma dieci anni possiamo pure farceli bastare. La rassegnazione a questo destino ineluttabile aveva preso il sopravvento. 14 OTT 2009
The next prime minister Una volta Evelyn Waugh disse che i conservatori britannici erano stati al potere per anni e anni, ma “never set the clock back a single minute”, non erano mai cambiati, non avevano mai osato, non erano mai stati reazionari, né rivoluzionari. David Cameron ieri è salito sul palco di Manchester, al congresso dei Tory, con l’obiettivo di smentire il motto di Waugh e, soprattutto, di dimostrare che dietro a una macchina elettorale studiata in ogni suo dettaglio c’è anche un’idea. 08 OTT 2009
Una strana destra s’aggira… Non sono gli editoriali che contano, ma i voti di milioni di inglesi che leggono il Sun. Noi crediamo che loro conoscano bene i vantaggi di cui godono grazie a questo governo. Nel giorno delle elezioni, dimostreranno al Sun che sbaglia”. Era il 1997 e il portavoce dell’ufficio centrale del Partito conservatore inglese commentò così la decisione del più popolare tabloid d’Inghilterra di dare il suo appoggio al New Labour di Tony Blair. 01 OTT 2009
La nuova “misura del benessere” è la fine della religione delle cifre Annunciando la fine della “religione delle cifre”, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha detto che ci sarà un “prima e un dopo questo rapporto”: siamo di fronte a una svolta epocale che parte dalla relazione della Commissione Stiglitz-Fitoussi, trecento pagine (decisamente tecniche) frutto di diciotto mesi di lavoro per dimostrare che ci vuole un nuovo sistema di misurazione del prodotto interno lordo di un paese. 23 SET 2009
La notte dei lunghi sportelli "Ci vediamo alle sei da me. Dobbiamo decidere che fare di Lehman Brothers”. E’ il 12 settembre 2008, venerdì. Tim Geithner, capo della Fed di New York e ora ministro del Tesoro di Barack Obama, convoca nella sua sala riunioni i banchieri più influenti di Wall Street. Al meeting partecipano anche Ben Bernanke, governatore della Fed, il ministro del Tesoro, Hank Paulson, e il capo della Sec, Christopher Cox. 14 SET 2009
Il golf ti fa bestia Questo gioco istiga la bestemmia”, disse qualche anno fa un giovane borghese, tutto Bocconi ed erre moscia e villa alle Cinque Terre, mentre cercava di colpire una pallina con la mazza da golf. Nel campo pratica di Opera, alle porte di Milano, il giovane si torceva, si alzava, si riabbassava, ansimava, sudava, si riposizionava, ma non c’era verso. 26 AGO 2009
Amori e disamori/1 Ha trovato il modo di prendersi gli spazi che un marito devoto alla carriera non le ha saputo dare Lui ha tagliato corto, si è tenuto l’anello al dito, voi fatevi i fatti vostri e io mi occupo della Francia. Lei è scomparsa, è andata a farsi coccolare in una spa svizzera e ha confessato a un giornale di provincia le pene della coppia scoppiata. 04 AGO 2009
Seve l’artigiano matto Il golfista spagnolo Severiano Ballesteros, il più grande campione europeo di golf di tutti i tempi, è morto sabato scorso a 54 anni. L'ex atleta era malato di cancro. Due anni fa, nell'ottobre del 2008, quando Ballesteros era già malato, il Foglio lo aveva ritratto così. 30 LUG 2009
Le avventure di Crash Gordon Numeri piccoli, piccolissimi, infimi scandiscono l’ennesima giornata di tragedia per Gordon Brown. Il blog del Financial Times che si occupa di Westminster li mette brutalmente in fila: il Labour è il terzo partito nei governi locali del Regno Unito, con meno eletti rispetto ai Lib-Dems per la prima volta dalla Prima guerra mondiale; in Europa il Labour scivola dietro gli euroscettici dell’UK Independence Party. 09 GIU 2009
Ci sono tre ragioni”. Ma resta il grande interrogativo dell’Iran La scommessa siriana La sicurezza di Israele non è negoziabile, tutto il resto è diplomazia. Franco Frattini, ministro degli Esteri, racconta al Foglio com’è andata la missione in Libano e in Siria, da cui è rientrato mercoledì sera. “Parlo come uno dei migliori amici di Gerusalemme”, premette sorridendo, dando un taglio alle polemiche che hanno accompagnato le sue dichiarazioni sulle alture del Golan come “ostacolo alla pace”. 09 APR 2009