Il FT di carta sarà un sottoprodotto del web Un altro passo del Financial Times – che già da tempo ha 100.000 abbonati digitali in più rispetto a quelli cartacei – verso il "digital first" annunciato dal direttore Lionel Barber come obiettivo del suo lavoro: entro la primavera del 2014 verrà stampata un'unica edizione di carta per tutto il mondo, più leggera e redatta da meno giornalisti di adesso, con approfondimenti, dati e grafici. La maggior parte delle forze sarà quindi impiegata sull'online, tanto che lo stesso Barber ha scritto ai suoi dipendenti in una lettera che "our print product will derive from the web offering — not vice versa", la copia di carta sarà una sorta di sottoprodotto del web. 09 OTT 2013
Retorica maltempo Come ogni autunno ci si stupisce perché piove, tanto da farlo diventare notizia di apertura dei giornali. In attesa di altre inondazioni il colpevole ovviamente è il climate change. Peccato che dal famoso report Ipcc (già caduto nel dimenticatorio) emerga la scarsissima probabilità di legami tra cambiamenti climatici e eventi estremi. E se lo dicono loro… 08 OTT 2013
I giornali di carta saranno beni di lusso? Lo ha detto Jeff Bezos, neo proprietario del Washington Post e fondatore di Amazon. 02 OTT 2013
Anche i più vecchi cambiano Il Lloyd's list, il più antico giornale del mondo ancora esistente, ha deciso di sospendere le pubblicazioni cartacee. Dal 20 dicembre sarà soltanto in versione digitale. Molto a pagamento. 26 SET 2013
“Restano dieci anni per salvare il pianeta”. Come ventiquattro anni fa “E’ iniziato il conto alla rovescia per la Terra […]. Entro dieci anni si dovrà porre rimedio alle modificazioni del clima, al buco nello strato dell’ozono, al degrado del suolo e alla crescita della popolazione. Altrimenti il nostro pianeta entrerà in balia di mutamenti irreversibili, prima dell’ambiente e subito dopo dell’economia. Tra dieci anni, se nulla cambierà in meglio, avremo ormai superato il punto di non ritorno”. Questa citazione non è l’incipit di un articolo scritto in questi giorni per presentare il report dell’Ipcc sui cambiamenti climatici, in uscita venerdì, anche se ci somiglia molto, ma l’inizio di un pezzo pubblicato su Repubblica l’11 febbraio del 1989. Ventiquattro anni fa. 25 SET 2013
I catastrofisti si scaldano, #moriremotutti Venerdì esce il report dell'Ipcc sul clima, il più spoilerato di sempre (è un anno che su Internet e sui giornali se ne parla, spesso a caso). Il giornalista catastrofista collettivo si sta già scaldando a dovere: Repubblica addirittura apre con una previsione di quelle che non si vedevano dai tempi del glorioso summit di Copenaghen: "Dieci anni per salvare il pianeta", dicono sicuri (ovviamente prendendo in considerazione lo scenario peggiore di quelli presentati dal panel di scienziati Onu, altrimenti che catastrofisti sarebbero?). Basta una breve ricerca su Internet per scoprire però che questa volta a Repubblica sono ottimisti: nel 2009, cioè ben quattro anni fa, Ban Ki-moon spiegava sicuro che "abbiamo meno di dieci anni per salvare il pianeta". Poniamo caso, ottimisticamente, che fossero 9. Vuol dire che ce ne restano cinque. Smettete subito di respirare, o #moriremotutti! 23 SET 2013
Di chi è la colpa? Manca poco, pochissimo, alla pubblicazione del primo volume del quinto report sul clima dell'Ipcc, il panel di scienziati voluto dall'Onu per studiare l'impatto delle attività umane sui cambiamenti climatici (e vincitore del Nobel per la Pace assieme ad Al Gore qualche anno fa). 23 SET 2013
Bastardo a chi? Qualche giorno fa, il politico ed ex ministro britannico Jeremy Browne si è lamentato per essere stato fotografato in una strada di Londra, davanti a un hotel, dalla Google Car, ed essere così finito nelle mappe consultabili su internet. Browne era riconoscibile anche per via della valigetta rossa da ministro del governo inglese. “Snervante e invadente”, così ha definito la Google Car Browne, al quale hanno ovviamente chiesto cosa stesse andando a fare in quell’hotel. “Invece di prendervela tanto con lo stato – ha aggiunto – guardate come la tecnologia entra nei nostri spazi privati”. 21 SET 2013
Google street view "snervante e invadente" A proposito di privacy e intrusione delle tecnologia nelle nostre vite, l'ex ministro e politico inglese Jeremy Browne si è lamentato per essere stato fotografato in una strada di Londra, davanti a un hotel, qualche tempo fa dalla Google Car. In teoria le persone immortalate dall'auto di Google dovrebbero essere rese irriconoscibili, ma così non è stato per Browne, chiaramente riconoscibile anche per via della tradizionale Red Box, la valigetta rossa che i ministri del governo inglese usano per portare i loro documenti. "Snervante e invadente", ha detto Browne , al quale hanno subito chiesto cosa stesse andando a fare in quell'hotel. 18 SET 2013
Problema tecnico Normalmente, quando c'è un problema tecnico Facebook e Twitter non funzionano. In Iran, invece, quando c'è un problema tecnico funzionano . 17 SET 2013