I contatti sono quotidiani e infatti ieri pomeriggio una telefonata del Quirinale ha raggiunto la diplomazia berlusconiana. Alla fine, dunque, sono soltanto loro due gli attori che contano, il Cavaliere e il presidente, contrafforti d’uno strano equilibrio. Si sono ridati appuntamento per l’autunno, in mezzo resta una calda estate politica tutta da raffreddare. Il presidente tesse e ritesse, fa esercizio di cautela, ascolta e consiglia, ammonisce il partito crisaiolo delle manette, “vanno evitate le intrusioni indebite”, dice rivolto agli speculatori politici di disgrazie giudiziarie, lui che adesso fa intendere di non essere comunque contrario a una soluzione politica del caso Berlusconi.