Palazzo atlantico

Nato con la camicia

David Carretta

LA NATO DI PUTIN. Oggi è la giornata di Putin alla Nato. Il presidente russo partecipa al primo vertice da Pratica di Mare. Mosca è soddisfatta sull'allargamento a Georgia e Ucraina: "E' chiaro che l'opinione della Russia è stata ascoltata", ha detto l'ambasciatore alla Nato, il nazionalista Dmitry Rogozin. La Germania ha usato l'argomento della "weimerizzazione" della Russia per convincere i partner a dare ascolto a Mosca. Il risultato, come ha scritto Matthew Kaminsky sul WSJE, è che nella "battaglia di Bucarest", la Russia ha ottenuto un diritto di "veto alla Nato". Da qui a dicembre, quando l'Alleanza tornerà a parlare di Map (preadesione) per Tblilsi e Kiev, occorre vedere se prevarrà lo spirito di Monaco. Comunque, il discorso di oggi di Putin – ha cominciato a parlare alle 10, mentre alle 12.30 è prevista la conferenza stampa – dovrebbe essere relativamente moderato, anche se il presidente russo ha promesso di essere franco. In realtà, l'appuntamento decisivo è l'ultimo incontro con Bush a Sochi nel fine settimana, quando i due presidenti potrebbero firmare un accordo strategico sui punti di interesse comune, aprendo la strada a una collaborazione migliore tra i loro successori.

    LA NATO DI PUTIN. Oggi è la giornata di Putin alla Nato. Il presidente russo partecipa al primo vertice da Pratica di Mare. Mosca è soddisfatta sull'allargamento a Georgia e Ucraina: "E' chiaro che l'opinione della Russia è stata ascoltata", ha detto l'ambasciatore alla Nato, il nazionalista Dmitry Rogozin. La Germania ha usato l'argomento della "weimerizzazione" della Russia per convincere i partner a dare ascolto a Mosca. Il risultato, come ha scritto Matthew Kaminsky sul WSJE, è che nella "battaglia di Bucarest", la Russia ha ottenuto un diritto di "veto alla Nato". Da qui a dicembre, quando l'Alleanza tornerà a parlare di Map (preadesione) per Tblilsi e Kiev, occorre vedere se prevarrà lo spirito di Monaco. Comunque, il discorso di oggi di Putin – ha cominciato a parlare alle 10, mentre alle 12.30 è prevista la conferenza stampa – dovrebbe essere relativamente moderato, anche se il presidente russo ha promesso di essere franco. In realtà, l'appuntamento decisivo è l'ultimo incontro con Bush a Sochi nel fine settimana, quando i due presidenti potrebbero firmare un accordo strategico sui punti di interesse comune, aprendo la strada a una collaborazione migliore tra i loro successori.

    LA NATO DI BUSH. Gli americani hanno ottenuto il sostegno della Nato allo scudo antomissilistico che deve coprire l'Europa dalla minaccia balistico-nucleare iraniana. Dopo le proteste strumentali iniziali, i paesi della Vecchia Europa si sono allineati. Strategicamente lo scudo è fondamentale: serve a evitare che uno stato canaglia minacci di colpire una città europea, bloccando un intervento come la prima guerra del Golfo. Lo scenario immaginato dagli analisti della Nato è l'Iran che blocca lo Stretto di Ormuz, gli occidentali che decidono di intervenire militarmente per liberarlo e che rimangono bloccati dal ricatto di Teheran: se andate avanti, trasformiamo Amsterdam nella prossima Hiroshima. Il vantaggio per gli europei è che lo scudo è praticamente gratis. L'unico costo che dovranno sostenere è l'integrazione di un sistema simile della Nato per coprire alcuni paesi che altrimenti resterebbero vulnerabili. Intanto, alcuni diplomatici all'Agenzia internazionale per l'energia atomica hanno detto che l'Iran ha cominciato a installare centrifughe avanzate, accelerando l'arricchimento che potrebbe permettergli di costruire la bomba. Per contro, la Cina ha negato di aver passato informazioni di intelligence all'Aiea, come aveva scritto l'Associated Press citando alcuni diplomatici.

    LA NATO DI MERKEL-SARKOZY. Ieri Nicolas Sarkozy e Angela Merkel hanno annunciato che organizzeranno insieme il prossimio vertice dell'Alleanza atlantica, quello del 60° anniversario, al confine franco-tedesco, tra Strasburgo e Khel, nell'aprile 2009. "Con questo gesto – spiega il portavoce del governo tedesco Ulrich Wilhelm – Sarkozy e Merkel vogliono sottolineare l'amicizia franco-tedesca, la riconciliazione europea" e l'importanza dell'alleanza transatlantica. Dopo la "nuova fratellanza" siglata la scorsa settimana tra Sarkozy e il premier britannico, Gordon Brown, la Germania temeva di essere lasciata ai margini. Le relazioni tra Parigi e Berlino sono difficili perché presidente e cancelliera non si intendono personalmente. Ma Sarkozy è un abile negoziatore che riesce a bilanciare i suoi atti. Inoltre, "storicamente la cooperazione franco-tedesca è riuscita a sormontare tutte le crisi", spiega al Foglio Thomas Klau, dell'European Council on Foreign Relations. "Lo sguardo sul passato porta serenità". Gerhard Schröder e Jacques Chirac si scontrarono violentemente nel 2000 sull'approvazione del bilancio europeo. Helmut Kohl e François Mitterrand quasi si fecero la guerra nelle prime fasi della riunificazione tedesca, quando il presidente francese volò a Mosca per convincere Gorbaciov a non cedere. Per Parigi è "molto più difficile condurre un dialogo intenso con il Regno Unito", dice Klau, perché Londra "deve prendere in conto una frangia di opinione euro-ostile, sostenuta dalla stampa popolare, che riduce a nulla i margini di manovra europea del governo europeo. E' questo che ha impedito a Blair di condurre i giochi come avrebbe voluto". Ed è questo che rischia di rovinare la "nuova fratellanza" tra Sarkozy e Brown. Londra e le sue preoccupazioni sulla sovranità militare, e non più Washington, rischia di far saltare i piani francesi per rafforzare la Difesa europea.