Anticipazione di un lungo articolo dell'Elefantino sul Foglio del 25 aprile

Vita agra al Castello

Giuliano Ferrara

Tremonti e Letta. Letta e Tremonti. Sono giorni di afflizione, ha detto Berlusconi. Forse ci saranno sorprese, ha anche detto. Decido io, ha ripetuto più volte parlando con il mondo della finanza e delle imprese. Che cosa significano queste tre frasi? Penso di saperlo, più o meno. L'afflizione non deriva dai dettagli: Berlusconi è capace di affliggersi, quando si fanno le liste per Camera e Senato, anche per un qualche diniego periferico che è costretto a opporre a desideri intensi di rielezione.

    Tremonti e Letta. Letta e Tremonti. Sono giorni di afflizione, ha detto Berlusconi. Forse ci saranno sorprese, ha anche detto. Decido io, ha ripetuto più volte parlando con il mondo della finanza e delle imprese. Che cosa significano queste tre frasi? Penso di saperlo, più o meno. L'afflizione non deriva dai dettagli: Berlusconi è capace di affliggersi, quando si fanno le liste per Camera e Senato, anche per un qualche diniego periferico che è costretto a opporre a desideri intensi di rielezione. L'abbraccio universale è il suo godimento preferito. Ma le questioni minori, le promozioni a sottosegretario o a ministro di forze nuove, non ancora sperimentate, o qualche rimozione di notabili in bilico, no, non è questo che lo intristisce o lo inquieta. La questione di chi decide invece lo angustia, gli toglie un po' di serenità, come dimostra la sua rivendicazione pubblica, che è anche un avvertire se stesso: decido io. Costretto dunque a riflettere sulla sostanza della politica, il Cav. comincia a parlare di sorpresa, la sua specialità. Letta e Tremonti. Tremonti e Letta. Questo è il problema. Se qualche sorpresa ci sarà, nella formazione del governo, dipenderà dal grumo di tensioni che attraversano queste due personalità importanti del mondo berlusconiano e di altri mondi. (continua sul Foglio quotidiano)

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.