Anticipazione del Foglio del 4 maggio
La moratoria di Sandra ha un valore assoluto
Sono contento, siamo contenti, che la rispettabilità sociale dell'aborto sia in calo. Contenti che Sandra abbia imposto a se stessa, con l'aiuto di suo marito, una piccola moratoria di valore assoluto. Contenti, noi che all'aborto abbiamo mancato di rispetto, ma contenti fino a un certo punto. Repubblica si conferma un giornale serio, reattivo. Ci mette a conoscenza della storia di Sandra, la ragazza sposata, che concepisce e ama l'idea di avere un figlio, ma guadagna poco e pensa di non poterselo permettere, dunque fissa la data dell'aborto presso un ospedale dell'area Vesuviana cioè dell'altra Gomorra, poi scrive a Napolitano e va sui giornali chiedendo aiuto, denunciando la sua situazione, infine decide per il meglio, si commuove perché durante un'analisi sente l'infinitamente piccolo respirare all'unisono con lei, rinuncia ad abortire la sua creatura, incassa una vasta solidarietà, rinuncia ai talk show e rientra nel privato.
Sono contento, siamo contenti, che la rispettabilità sociale dell'aborto sia in calo. Contenti che Sandra abbia imposto a se stessa, con l'aiuto di suo marito, una piccola moratoria di valore assoluto. Contenti, noi che all'aborto abbiamo mancato di rispetto, ma contenti fino a un certo punto. Repubblica si conferma un giornale serio, reattivo. Ci mette a conoscenza della storia di Sandra, la ragazza sposata, che concepisce e ama l'idea di avere un figlio, ma guadagna poco e pensa di non poterselo permettere, dunque fissa la data dell'aborto presso un ospedale dell'area Vesuviana cioè dell'altra Gomorra, poi scrive a Napolitano e va sui giornali chiedendo aiuto, denunciando la sua situazione, infine decide per il meglio, si commuove perché durante un'analisi sente l'infinitamente piccolo respirare all'unisono con lei, rinuncia ad abortire la sua creatura, incassa una vasta solidarietà, rinuncia ai talk show e rientra nel privato.
Contenti, ma fino a un certo punto. La storia di Sandra infatti non è privata e non è singolare. E' la storia di alcune decine di migliaia di aborti praticati in Italia, di milioni di aborti praticati nel mondo. “E' una pura pazzia – ha scritto Adriano Sofri – che la difesa della scelta personale di abortire non vada assieme all'impegno strenuo di sostenere la scelta di non abortire”. E' la parola d'ordine della nostra campagna sulla moratoria, fortunata, è la parola d'ordine della nostra campagna elettorale, strafortunata e presa a pernacchie in un clima di strano vitalismo prepolitico o antipolitico e di anarchia etica, per dirla con Berlusconi. Ma questo “impegno strenuo di sostenere la scelta di non abortire” chi deve prenderlo, chi deve essere sollecitato a prenderlo? E che cosa comporta? (continua sul Foglio quotidiano)
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