Oltre l'orgia
Da una parte la repressione e dall'altra le manie dei turisti sessuali in Thailandia o a Cuba. Da una parte Ruini e dall'altra Marcelletti”. Francesco Merlo, su Repubblica, scrive che “da una parte c'è il fuoco del divieto e dall'altra quello del vizio”. Se Humbert Humbert non si appassiona alle signore della sua età ma alle bambine con il lecca lecca a forma di cuore, insomma, è colpa del Papa che, inciampando nella tonaca, chiede al mondo di darsi una calmata. Come se lo sporcaccionismo si servisse di omelie domenicali per eccitarsi, per creare nuove perversioni, per non fermarsi alle solite, innocue, borghesissime corna.
Da una parte la repressione e dall'altra le manie dei turisti sessuali in Thailandia o a Cuba. Da una parte Ruini e dall'altra Marcelletti”. Francesco Merlo, su Repubblica, scrive che “da una parte c'è il fuoco del divieto e dall'altra quello del vizio”. Se Humbert Humbert non si appassiona alle signore della sua età ma alle bambine con il lecca lecca a forma di cuore, insomma, è colpa del Papa che, inciampando nella tonaca, chiede al mondo di darsi una calmata. Come se lo sporcaccionismo si servisse di omelie domenicali per eccitarsi, per creare nuove perversioni, per non fermarsi alle solite, innocue, borghesissime corna. Ma è la moda, è la noia, è la trasgressione che non esiste per niente e allora la si inventa (Ronaldo, Silvio Sircana, Lapo Elkann, Cosimo Mele, il catalogo dei trasgressori è questo, e già viene da sbadigliare). Aveva già spiegato tutto, sullo stesso giornale di Francesco Merlo, il grande Umberto Galimberti, filosofo personale di Eugenio Scalfari e personale idolo del Foglio: “Dopo l'orgia che si fa? Si fa l'amore con gli animali? Già fatto. Con i vegetali? Pure. Con la materia inanimata? Non so” (non si sa nemmeno da chi abbia copiaincollato, Galimberti, queste verità sul mondo: potrebbero perfino, come massima trasgressione erotica, essere sue). Dopo l'orgia che si fa? è la domanda assoluta del nuovo millennio, è lo scenario spaventoso contenuto in un libro appena uscito per Voland, “L'orgasmografo”, di Enrique Serna, in cui si descrive una feroce dittatura che impone sei orgasmi a settimana, controllati dallo stato. Dialogo tra padre tradizionalista e figlia ribelle, in cucina a colazione: “Si può sapere con chi sei andata a letto stanotte?” “Con Luca, l'addetto della biblioteca – mentì Laura – All'uscita della facoltà ci siamo fatti una sveltina in giardino, in mezzo ai cespugli”. “Meglio per te se è vero. Ultimamente stai facendo un po' troppo la santarellina. Basta vedere il giaccone che indossi: slacciati qualche bottone, così non ecciti nessuno”. Ci sono commissioni per promuovere la masturbazione infantile, sostanze per accrescere la sensibilità del clitoride, e il premio Nobel per la medicina dichiara al telegiornale che l'incesto non è un lusso, ma una necessità biologica. Scopatori robotizzati, carampane in minigonna nonostante le vene varicose, maschi cinquantenni con la camicia slacciata fino all'ombelico, silicone dappertutto, botox, viagra obbligatorio, rischio di carcere duro se il microchip attaccato al corpo non registra il sesto orgasmo e se si legge Petrarca (comprato al mercato nero) invece di de Sade. Il mondo post Galimberti è assurdo (però, davvero, meno di quello perverso perché bigotto descritto da Merlo), fanta-sessuale, ma non così sconvolgente: bisognava guardare Luciana Littizzetto, domenica da Fabio Fazio. Scherzava, ma seriamente, sul nuovo mostruoso reggiseno imbottito in arrivo dall'Inghilterra per le bimbe di sette anni, e descriveva le magliette in vendita per quattrenni con su scritto, a brillantini rosa: Erotic Girl (“se hai una figlia di sei anni e non la vesti da zoccola sembra che le fai un torto”). Lei, che è un genio, ha proposto, in nome delle Pari opportunità, un biberon per bambini maschi veri di sei mesi con la scritta: Ciucciamelo, e una nuova linea di moda per le piccolissime: La mignottella.
Il Foglio sportivo - in corpore sano