Lettera dell'Elefantino al leader dell'Udc

Caro Casini, l'ozio è il padre dei vizi, mettiti al lavoro

Giuliano Ferrara

Onorevole Pier Ferdinando Casini, con questa mia vorrei risolvere un paio di problemi seri, giovandomi della sua attenzione. Il primo problema è causato dalla sconfitta della mia lista laica contro l'aborto e per la vita, e il secondo è provocato dall'affermazione oltre lo sbarramento del 4 per cento della sua lista di partito cristiano-cattolico o democristiano.
La mia sconfitta fu utile: le questioni bioetiche, dall'aborto all'eugenetica alla fecondazione assistita alla moratoria degli aborti di stato pianificati dai dispotismi orientali, sono tornate centrali nella disputa delle idee davanti all'opinione pubblica.

    Onorevole Pier Ferdinando Casini, con questa mia vorrei risolvere un paio di problemi seri, giovandomi della sua attenzione. Il primo problema è causato dalla sconfitta della mia lista laica contro l'aborto e per la vita, e il secondo è provocato dall'affermazione oltre lo sbarramento del 4 per cento della sua lista di partito cristiano-cattolico o democristiano.
    La mia sconfitta fu utile: le questioni bioetiche, dall'aborto all'eugenetica alla fecondazione assistita alla moratoria degli aborti di stato pianificati dai dispotismi orientali, sono tornate centrali nella disputa delle idee davanti all'opinione pubblica. Ora è vero che regna una certa confusione funzionale, forse parente della promessa anarchia etica, e nel governo i poteri e le deleghe su queste questioni risultano diffusi tra due o tre ministri (Sacconi, Meloni, Carfagna) e un certo numero di sottosegretari (Giovanardi, Roccella, Fazio). Tuttavia Berlusconi nel suo primo e impegnativo discorso alla Camera propone un piano nazionale per la vita, con consistenti risorse, e la lotta contro le cause materiali dell'aborto. Senza contare la moratoria Onu contro la strage delle bambine cui si era impegnato fin dalla campagna elettorale. Lodevoli dichiarazioni di due sottosegretari (Giovanardi e Roccella) ci informano che le linee guida della legge 40 varate dal ministro Livia Turco per reintrodurre l'aborto eugenetico in provetta saranno ritirate e riscritte. Insomma, c'è un clima interessante, dal punto di vista della lista pazza, che voleva portare in Parlamento tanta brava gente convinta della necessità di battersi contro il maltrattamento della vita umana.
    Il secondo problema è che la vittoria dell'Udc invece è risultata perfettamente inutile. Voi volevate certamente tenere alta nelle istituzioni la dottrina sociale della chiesa, per la cui custodia avete giustamente ricevuto l'investitura di una parte della gerarchia preoccupata della scomparsa dell'ultimo campione del cattolicesimo politico. Ma volevate soprattutto avvantaggiarvi di un eventuale pareggio, e comunque di un Parlamento strutturato in modo da poter far emergere un centro capace di transitare tra le due formazioni maggiori, ricavandone influenza e guadagni di potere e politici. La famosa politica dei due forni, che funziona quando si è indispensabili e si hanno molte combinazioni possibili a disposizione. In un certo senso funzionava anche quando eravate alleati di Berlusconi (Marco Follini ha tanto praticato l'altro forno che è diventato addetto alla cottura del pane). Ora stop. Questo tipo di giochi di sponda non è più possibile. Domani si vedrà, e la speranza è l'ultima a morire, ma in un tempo politico prevedibile, anche se Berlusconi e Veltroni dovessero litigare domattina, anche se dovessero nascere problemi di qualche genere nella maggioranza, lei che è persona intelligente sa bene che, come si dice, non c'è trippa per gatti.
    La soluzione per la vostra crisi esistenziale ce l'avrei. Fate quel che avremmo voluto fare noi in Parlamento. Invece di star seduti sulla riva del fiume, muovetevi da subito dando un senso all'etichetta cristiana, solidale, pro famiglia e pro life che avete esibito in campagna elettorale e in nome della quale tante suore e tanti preti e tanti pezzi di società cattolica e laica vi hanno votato. Studiate i problemi, che sono complicati. Concentrate le forze nelle commissioni che li discutono. Mantenete l'allure di grande partito generalista che può esercitare lo scambio politico in ogni direzione, tenendo conto dei vostri diversi pubblici. Ma non disperdetevi nelle briciole di potere e nelle cose periferiche, sulle quali comunque si deciderà senza di voi. Cercate di contare nella formazione di maggioranze responsabili in tema di vita umana, unendo parlamentari della maggioranza e della minoranza, collegandovi con i cattolici popolari del Pd e la multiforme maggioranza morale del centrodestra berlusconiano. Con pazienza, nel solco di quello che politicamente sarebbe un centro, ma un centro significativo e non solo di potere, potreste fare un buon lavoro. E soprattutto, trovereste un lavoro da fare, se decideste di convocare gli Stati Generali di un piano nazionale per la vita e lavoraste per questo. L'ozio, infatti, è il padre dei vizi.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.