Sulla questione “monnezza” la posizione dell'esecutivo parallelo rientra nello spirito del confronto costruttivo
CaW napoletano
I giudici della procura di Napoli interrogheranno oggi pomeriggio i 25 indagati coinvolti nell'inchiesta sulla gestione dello smaltimento rifiuti della Campania. Ma a quarantott'ore dai primi arresti il confortante mantello del CaW si allontana un po' da Roma e comincia a scendere velocemente sulle spalle del prefetto di Napoli (Alessandro Pansa) e del sottosegretario all'emergenza rifiuti, Guido Bertolaso.
Roma. I giudici della procura di Napoli interrogheranno oggi pomeriggio i 25 indagati coinvolti nell'inchiesta sulla gestione dello smaltimento rifiuti della Campania. Ma a quarantott'ore dai primi arresti il confortante mantello del CaW si allontana un po' da Roma e comincia a scendere velocemente sulle spalle del prefetto di Napoli (Alessandro Pansa) e del sottosegretario all'emergenza rifiuti, Guido Bertolaso. Spalle in questi giorni colpite a freddo dagli ordini di custodia cautelare (è stata arrestata anche Marta Di Gennaro, vice di Bertolaso) che dopo essere state protette dal governo di Silvio Berlusconi vengono ora difese anche dai ministri dello shadow cabinet. La novità è che il dialogo tra maggioranza e opposizione si concretizzerà non soltanto sul pacchetto sicurezza (appena arrivato a Palazzo Madama nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia); e non soltanto sui più importanti temi di politica estera (“Stabiliremo tutte le forme di confronto utili all'affermazione dell'Italia sulla scena internazionale”, ha detto ieri Piero Fassino di fronte al suo omologo ministro degli Esteri, Franco Frattini). Il CaW, infatti, sembra destinato a registrare una buona coesione anche sull'emergenza rifiuti. Per una serie di motivi.
Parlando con il Foglio, Ermete Realacci e Lanfranco Tenaglia (ministri ombra dell'Ambiente e della Giustizia) spiegano che sulla questione “monnezza” la posizione dell'esecutivo parallelo rientra perfettamente nello spirito del confronto costruttivo. Uno spirito, tra l'altro, uscito rafforzato anche dalle ore che il Guardasigilli, Angelino Alfano, ha trascorso ieri con la delegazione giustizia del Pd guidata da Lanfranco Tenaglia. Il ministro ombra ha definito “importante” l'incontro con Alfano e ha anticipato due dei punti principali presenti sull'agenda del Pd: la lotta dura alla criminalità organizzata e l'efficienza della giustizia (temi che nel Consiglio dei ministri ombra di oggi dovrebbero trasformarsi in proposte di legge). Tenaglia e Alfano non hanno discusso del caso “monnezza” e della “spettacolare” azione della magistratura napoletana. Ma la linea del Pd, fatta propria da Tenaglia e Realacci, è quella spiegata ieri da Franco Marini. Il Partito democratico – ha detto Marini – farà “un'opposizione capace di riconoscere gli interessi nazionali” e sulla storiaccia dei rifiuti “dobbiamo aiutare apertamente il governo a scegliere bene”. “L'emergenza dev'essere affrontata subito e va risolta immediatamente. Io – dice Tenaglia – sono disposto al confronto parlamentare anche su questo argomento. Un problema del genere coinvolge in fondo tutte le istituzioni e noi dobbiamo lavorare insieme per far fronte all'emergenza, perché questi sono casi in cui la vittoria e la sconfitta non sono valutazioni di parte; sono oggettive. Poi, per quanto mi riguarda, il mio giudizio sincero sul commissario e il prefetto è uno, ed è di massima stima”. Una posizione, questa, condivisa anche da Realacci.
Oggi, il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, presenterà alla Camera, in commissione, il decreto sull'emergenza rifiuti e su quel testo, ascoltando le parole di Realacci, la linea del Pd è chiara. “Anche se ci sono alcuni punti che vanno ancora rivisti (il più importante è quello che riguarda la questione delle bonifiche, che devono essere di più), la direzione del provvedimento è convincente. A proposito degli arresti, tengo a esprimere la mia solidarietà a Bertolaso, che è l'uomo giusto per risolvere l'emergenza. Per quanto riguarda il prefetto Pansa, invece, credere sia un pericoloso esponente dei clan della camorra mi sembra difficile – spiega con un sorriso Realacci – Detto questo, credo che in alcuni casi, e da un po' di tempo, a Napoli la magistratura sia intervenuta fuori contesto. E' successo con De Gennaro, succede con Bertolaso. L'azione dei giudici contro la camorra, ci mancherebbe, è fondamentale. Ma se mi chiedete se l'intervento della magistratura sia stato o no spettacolare, a me sembra di sì”.
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