CDB assiste vigile in tribuna

Abbiamo una banca

Claudio Cerasa

Unite i puntini e mettete insieme il segretario del Partito democratico (Walter Veltroni), il numero uno della Monte dei Paschi di Siena (Giuseppe Mussari), l'ex amministratore delegato di Capitalia (Matteo Arpe, oggi a capo della holding Sator) e scoprirete perché nella nuova stagione del Pd c'è un capitolo poco conosciuto che comincia a prendere forma e che oggi si potrebbe riassumere così: Veltroni, il loft, Siena, Roma, il basket, le banche. Tutto comincia pochi giorni fa, il 23 maggio.

    Roma. Unite i puntini e mettete insieme il segretario del Partito democratico (Walter Veltroni), il numero uno della Monte dei Paschi di Siena (Giuseppe Mussari), l'ex amministratore delegato di Capitalia (Matteo Arpe, oggi a capo della holding Sator) e scoprirete perché nella nuova stagione del Pd c'è un capitolo poco conosciuto che comincia a prendere forma e che oggi si potrebbe riassumere così: Veltroni, il loft, Siena, Roma, il basket, le banche. Tutto comincia pochi giorni fa, il 23 maggio. Mussari in un'intervista a Rep. spiega il suo piano per trasformare la banca nata dalla fusione tra Mps e Antonveneta nel “terzo polo” d'Italia e lo fa in un momento in cui cominciano a essere seriamente in ballo gli equilibri tra il mondo della finanza e il nuovo centrosinistra. Dopo le ultime elezioni, il banchiere che fino pochi mesi fa era storicamente più vicino al vecchio Ulivo (Giovanni Bazoli, presidente di Intesa) ha infatti perso la sua sponda naturale, Romano Prodi. E' un fatto che, tra tutti gli uomini di banca, oggi sia il numero uno di Mps quello più amico del giro veltroniano. Mussari ha sponsorizzato W. alle primarie e ha accompagnato il segretario del Pd in Toscana durante la campagna elettorale (a ottobre erano insieme ad Arezzo). Nel braccio immobiliare della fondazione Mps (azionista di maggioranza della banca) c'è anche la famiglia romana dei costruttori Toti, considerati buoni amici di Veltroni. Dall'altra parte, invece, Arpe è banchiere apprezzato dal segretario del Pd e tra i due, spiega un uomo di fiducia di W., “c'è ancora un'intesa cominciata nei mesi in cui Arpe promosse in Capitalia un grande rinnovamento generazionale”. Tre anni fa, Veltroni aveva anche ammesso che, se avesse potuto, avrebbe premiato Arpe come uno tra i migliori italiani dell'anno (“Un quarantenne che ha fatto un grande lavoro”, disse W.). Non è un mistero inoltre che, nei giorni in cui la contrapposizione tra Arpe e Cesare Geronzi cominciò a essere sempre più netta, l'ex sindaco di Roma non hai mai nascosto la sua simpatia per il giovane Arpe.
    Nelle ultime settimane la storia dei due manager, Mussari e Arpe, si è sovrapposta. Tre giorni fa alcuni soci, che hanno regalato alla società un profilo molto veltroniano, sono entrati a far parte con il 10 per cento della nuova creatura di Arpe (la Sator). Il presidente del cda è il professor Luigi Spaventa, che poco meno di un anno fa firmò, con altre 159 persone, il documento sull'“Italia nuova” a sostegno della candidatura di W. alla segreteria del Pd. Tra i nuovi soci, invece, si trova sia la Cmc di Massimo Moratti (marito di Milly Moratti, candidata da Veltroni alle primarie e componente della commissione codice etico del Pd) sia la fondazione Mps, arrivata all'1,1 per cento del capitale di Sator. Mussari ha però incrociato i movimenti di Arpe anche a Siena, qualche giorno fa, quando la fondazione Mps ha arruolato dalla Sator due ex dirigenti di Capitalia (Carmine Mancini e Giulio Pascazio). E' significativo, poi, che l'editore che negli ultimi mesi ha seguito con maggior curiosità Arpe e Mussari sia Carlo De Benedetti, virtuale tessera numero 1 del Pd: è stata Repubblica a offrire la scorsa settimana una lunga intervista con Mussari ed è stato l'Espresso ad anticipare prima di tutti le mosse di Arpe, pochi mesi fa. Forse è solo un caso, ma certo è che i rapporti tra De Benedetti e Mps sono buoni: i senesi hanno già relazioni di affari con la Cir di Cdb (possiedono l'1,2 per cento del gruppo Sorgenia, controllato dalla Cir) e, come scritto a novembre dal Giornale, Mps chiederebbe da tempo a Cdb di entrare nel suo capitale (ma dalla Cir smentiscono).
    Quanto al tempo libero, Arpe, Veltroni e Mussari sono appassionati di basket e simpatizzanti della Virtus Roma. Mussari, invece, è tifoso del Siena, squadra finanziata dalla sua banca e che da martedì contenderà lo scudetto proprio alla Virtus. Si comincia il 3 giugno, si gioca al meglio delle sette partite. Certo, nessuno di loro naturalmente dirà a W. “abbiamo una banca!” ma è difficile che in questi giorni Veltroni, Arpe e Mussari non si ritrovino in qualche modo a mettere insieme gli stessi puntini.

    • Claudio Cerasa Direttore
    • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.