Carlà, si contenga
Sono bellissime, eleganti, altere, ma le ragazze di Nicolas Sarkozy ultimamente hanno esagerato nello sgallineggiamento. L'eccessiva quantità di pettegolezzi e dichiarazioni sui cinque cervelli di Sarkozy che l'hanno fatta innamorare ha reso noiosi persino i sorrisi assassini di Carla Bruni, e Rachida Dati non è più un mistero glamour di carattere e folle ambizione, ma un ministro zitella e intrigante che tempesta di messaggini il suo Presidente.
Sono bellissime, eleganti, altere, ma le ragazze di Nicolas Sarkozy ultimamente hanno esagerato nello sgallineggiamento. L'eccessiva quantità di pettegolezzi e dichiarazioni sui cinque cervelli di Sarkozy che l'hanno fatta innamorare ha reso noiosi persino i sorrisi assassini di Carla Bruni, e Rachida Dati non è più un mistero glamour di carattere e folle ambizione, ma un ministro zitella e intrigante che tempesta di messaggini il suo Presidente. Erano appassionanti i silenzi, le foto abbracciati, gli sguardi d'odio, gli sms inventati sull'amore ancora vivo per la ex odiosa moglie, il fidanzamento a puntate tra il presidente e la mangiauomini, ma poi le cose cambiano e la prima signora di Francia che, oltre a troppe interviste, concede anche confessioni a giornalisti qualunque per un libro di quarta categoria, “Carla e Nicolas, la vera storia”, trasforma il posto più figo d'Europa, l'Eliseo, in un piccolo Billionaire urbano, con le liti fra squinzie con le zeppe per il tronista più tatuato. “Ti sarebbe piaciuto occuparlo tu questo letto, vero?”, frase che si spera Carla non abbia mai pronunciato mostrando a Rachida Dati le stanze private con il letto matrimoniale, è adatta a un programma di Maria De Filippi, con le corteggiatrici che gesticolano, le unghie dipinte, gli occhi al cielo, il pubblico che incita alla rissa e applaude. Ma una signora no, Carla Bruni (bellissima quell'imitazione di Fiorello in cui suona la chitarra con le ciglia perché è più chic e chiede: “Come dite voi in Italia? Scaldabagno? Che volgarité”) non avrebbe dovuto cedere al pollaio. E Rachida Dati nemmeno, un ministro della Giustizia con stivali di Prada non racconta in giro che la first lady ce l'ha con lei perché era tanto amica di Cécilia. Ci si odia follemente ma in silenzio e soprattutto fuori virgolette, ci si ignora con gelo e si evita anche, se si ha deciso di sposarsi velocemente con il capo della Francia, di ubriacarsi al primo appuntamento (come fece Carla quando conobbe Sarkozy, e infatti ci rimase male quando lui l'accompagnò a casa e basta, senza salire).
E pensare che ha vinto su tutta la linea
Carla ha una lunghissima lista di fidanzati famosi (alla cena per farli conoscere c'era un suo ex, il filosofo Luc Ferry, che si colloca, in perfetto ordine cronologico e alfabetico, tra Laurent Fabius e Mick Jagger) e soprattutto una grandiosa esperienza di liti fra donne per via di qualche marito rubato e poi velocemente abbandonato, ma “volevi esserci tu in quel letto” dev'essere un ricordo di giovinezza, di quando si dichiarava poligama, libera e feroce, quando sfilava e diceva che non sarebbe mai stata fedele a nessun uomo al mondo. Ora che fa la santarellina bon ton, istituzionale e umanitaria, certe cose suonano male, provocano ondate di misoginia (e poi non si sa più cosa rispondere ai maschilisti sciovinisti che scuotono la testa e dicono: troppe donne al potere fanno solo casino).
Che poi, a essere Carla Bruni, di chi mai si dovrebbe essere gelose? Cherie Blair ha dichiarato che ringrazia il cielo di non essere più una first lady solo per non dover comparire nelle foto accanto a Carla, e nessuna persona di buon senso potrebbe darle torto. Rachida Dati sta trascorrendo mesi orribili, senza più gli sms e la stima di Sarkozy. Cécilia è sotterrata sotto chili di botox. Carla quindi ha vinto su tutta la linea, deve solo riuscire a stare zitta per qualche altro anno.
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