Il bel Veronesi
Sandro Veronesi sta per entrare nel club degli splendidi scrittori cinquantenni, ed è già molto più figo di Andrea De Carlo, quello di “Treno di Panna”, benché gli abbia copiato il vezzo di farsi fotografare a piedi nudi – vedi Magazine di giovedì, sopra un divano.
Sandro Veronesi sta per entrare nel club degli splendidi scrittori cinquantenni, ed è già molto più figo di Andrea De Carlo, quello di “Treno di Panna”, benché gli abbia copiato il vezzo di farsi fotografare a piedi nudi – vedi Magazine di giovedì, sopra un divano. Andrea De Carlo non possiede quasi più scarpe ormai, o almeno ha scelto di non indossarle nelle foto (anche se sta camminando sull'asfalto bollente), Veronesi è ancora in tempo, se le rimetta e si contenderà con Alessandro Baricco il titolo di autore italiano più bello e più di successo. “Caos Calmo” (che ha cambiato la vita a Nanni Moretti per via della scena di sesso con Isabella Ferrari) è stato un tale trionfo, romanzesco e cinematografico, che Veronesi ha cominciato a paragonarsi a Dio nel racconto della propria produzione letteraria, per spiegare che lui taglia poco di quel che scrive, preferisce cercare un equilibrio: “Prendiamo una creazione di un certo livello, quella dell'universo: mi sembra che il buon Dio abbia tagliato poco. E' stato veloce e ispirato, ma a lavoro finito non si è messo a tagliare le zanzare perché non servivano a nulla. Le ha lasciate”, ha detto al Magazine.
Sono frasi formidabili per flirtare con le ragazze di sera in spiaggia, con un tocco finale così: “Quando si scrive un libro è come navigare in mare aperto, miglia e miglia senza mai neanche intravedere la costa”, paraculaggine massima. Insomma nessuna donna d'estate potrebbe resistere a Sandro Veronesi che le spiega come crea un romanzo dal nulla, a mani e piedi nudi. Poi magari non è proprio dal nulla, non è come quando Dio creò le zanzare, e infatti Veronesi ammette di essere molto influenzato dai libri che legge. “Può succedere che me ne renda conto a opera finita”. Nel caso di “Caos Calmo”, Mariarosa Mancuso aveva notato nella rubrica di cinema sul Foglio che l'idea bellissima del padre in macchina davanti alla scuola della figlia sta anche nel film “Quando tutto cambia”, di Helen Hunt, tratto da un romanzo di Elinor Lipman mai tradotto, “Then she found me”, del 1990: così adesso ci sono due film con due padri, Nanni Moretti e Colin Firth, che passano le giornate in macchina davanti alla scuola della figlia. Poi c'è il mistero dell' erezione vagante per gli oceani, che Veronesi ha scelto di raccontare per primo. L'erezione di Pietro Paladini-Nanni Moretti, mentre salva Isabella Ferrari dall'annegamento, era l'erezione perduta da un personaggio di John Fante in “Chiedi alla polvere”, sempre in mare, sempre cercando una ragazza. “Quell'erezione avrebbe viaggiato per sette mari, dal personaggio di Fante al mio”, ha detto Veronesi. Tutto è già stato scritto, in fondo, e sicuramente sono soltanto coincidenze: l'importante è sapere che ogni erezione lasciata è persa.
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