Il ritratto di Guido Bertolaso, sottosegretario per l'emergenza dei rifiuti

Diana Zuncheddu

Persona seria, caratteraccio, portato per il 'problem solving'. Le qualità gli vengono riconosciute anche dai nemici, e non potrebbe che essere così per uno che diventa due volte nella sua vita il ‘Commissario alla Spazzatura'.

    Persona seria, caratteraccio, portato per il 'problem solving'. Le qualità gli vengono riconosciute anche dai nemici, e non potrebbe che essere così per uno che diventa due volte nella sua vita il ‘Commissario alla Spazzatura'. Guido Bertolaso, nato a Roma il 20 marzo 1950, tenta di continuare - sotto l'ombrello istituzionale della presidenza del Consiglio del Cav. IV - il lavoro cominciato da capo della protezione civile con il governo Prodi, bloccatosi sul braccio di ferro con l'allora ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio. La stessa persona allo stesso posto sotto due governi diversi dice molto sulle capacità dell'uomo, nato medico esperto in malattie tropicali, direttore di ospedali in zone di guerra, coordinatore dei progetti nei paesi in via di sviluppo della Farnesina. Dalla protezione civile ai rifiuti il passaggio è stato naturale, vista l'emergenza civile del problema campano. E' stato sfiorato dall'inchiesta sui rifiuti che ha portato il suo vice ai domiciliari, ma la discesa napoletana del Cav. in persona lo ha riconfermato al suo posto, con la fiducia di prima, anzi più forte di prima. La battaglia sui rifiuti è ora quasi una sfida personale, anche perché in Campania "lo Stato è stato troppe volte umiliato".