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Annalena Benini

Adesso, bambini, una breve lezione di sesso, poi se fate i bravi giochiamo con l'alfabeto colorato. Educazione sessuale obbligatoria nelle scuole elementari, a partire dai cinque anni: imparare a leggere esercitandosi sulle istruzioni delle scatole di preservativi. E' la soluzione che l'Inghilterra sta preparando per la nuova emergenza, il nuovo primato: gli aborti delle ragazzine.

    Adesso, bambini, una breve lezione di sesso, poi se fate i bravi giochiamo con l'alfabeto colorato. Educazione sessuale obbligatoria nelle scuole elementari, a partire dai cinque anni: imparare a leggere esercitandosi sulle istruzioni delle scatole di preservativi. E' la soluzione che l'Inghilterra sta preparando per la nuova emergenza, il nuovo primato: gli aborti delle ragazzine. Cominciano ancora prima a restare incinte per sbaglio (nonostante tutta l'informazione possibile, tutte le pillole del giorno dopo, tutti gli anticoncezionali del mondo): la metà delle under diciotto, si sa, abortisce. Ma le interruzioni di gravidanza delle minori di sedici anni sono cresciute l'anno scorso del dieci per cento. Quelle delle minori di quattordici sono aumentate del ventuno per cento. Minori di quattordici anni significa scuole medie, significa bambine che fanno sesso (difficile che a dodici anni facciano l'amore e, secondo India Knight sul Times, difficile anche che “lo facciano perché amano scopare, ma piuttosto perché sono insicure e possono essere plagiate, o perché sono insicure e vogliono essere amate/ammirate/gossippate per quanto sono zoccole”). Non significa quasi mai, però, mancanza dell'ora settimanale di educazione sessuale dalle scuole elementari: “Anche assumendo che davvero i ragazzini siano stupidi, potranno mandare a memoria questi quattro piccoli punti? 1) L'eiaculazione può causare il concepimento; 2) Se tu usi un preservativo (generalmente) non resti incinta; 3) I preservativi li trovi dappertutto e gratis nei consultori; 4) Questa è tutta roba ipotetica perché tu non devi fare sesso se non vuoi farlo. E' tutto. Fine. Si può insegnare in dieci minuti – cinque se si parla velocemente”.

    Invece lezioni di sesso per undici anni in Inghilterra, dai cinque ai sedici anni, probabilmente ore di agonia per gli insegnanti e momenti di grande divertimento ridacchiante per i ragazzini. Una specie di ossessione, perché c'è anche il PSHE (personal, social and health education), che prevede un modulo sul sesso ed “educazione delle relazioni”. India Knight ha assistito a questo genere di conversazioni tra bambini e genitori: “Ciao caro, cos'hai fatto oggi a scuola?, “Abbiamo avuto PSHE”, “Bello. Cos'hai imparato?, “Che la masturbazione è una cosa salutare”. Risatine isteriche del bambino e dei suoi compagni. Poi ovviamente è magnifico che i ragazzini sappiano già tutto del ciclo mestruale (e India Knight è felice che il figlio non creda, come un suo vecchio compagno di università, che con la masturbazione cresca un unico lunghissimo pelo nero sul palmo della mano), però suona tutto un po' ridicolo, ma soprattutto sinistro, visto che gli aborti adolescenziali continuano ad aumentare in modo spaventoso, con la pillola in vendita anche su Internet, e le ragazzine che sanno tutto, ma proprio tutto sul sesso, ignorano soltanto che sono ancora delle bambine.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.