Vendicati, Scarlett

Annalena Benini

L'elettorato femminile americano ha appena scoperto che Barack Obama è come tutti gli altri. Uno che appena si sente vagamente minacciato dall'entusiasmo di una ragazza, la scarica. Obama ha dato della mitomane a Scarlett Johansson, splendida ventenne hollywoodiana innamorata politicamente del candidato fico.

    L'elettorato femminile americano ha appena scoperto che Barack Obama è come tutti gli altri. Uno che appena si sente vagamente minacciato dall'entusiasmo di una ragazza, la scarica. Obama ha dato della mitomane a Scarlett Johansson, splendida ventenne hollywoodiana innamorata politicamente del candidato fico. Scarlett aveva raccontato ai giornali, con le stelline negli occhi, che il senatore, pur così impegnato a ridare speranza al mondo, trovava il tempo di rispondere alle sue e-mail personali (“E' fantastico, perché sento di sostenere qualcuno di reale e di avere un vero dialogo con lui”). Beh, lui “è scoppiato a ridere”. Ha detto ai giornalisti che Scarlett non possiede il suo indirizzo e-mail personale: “Lei ha mandato una mail a Reggie, che me l'ha inoltrata”, dice Obama (Reggie è Reggie Love, un'assistente. Forse Scarlett ha letto “love” e si è emozionata). “Io ho scritto dicendo: grazie Scarlett per fare quello che fai, e improvvisamente abbiamo questa relazione via e-mail”. L'ha trattata come una pazza che esagera, l'ha trattata come gli uomini trattano le donne di solito (e le amanti, quando vengono beccati. “Ma amore ti giuro, quella è una matta, non crederai che io, con una così, ma per favore”). Tra l'altro Scarlett aveva abbondato in particolari: risposte di Obama lunghe “ben più di due o tre righe” e complici commenti sui dibattiti televisivi: “E' stata dura, ho dovuto rispondere a una domanda sciocca dopo l'altra”, dopo che lei gli aveva scritto: “Bravo ti sei fatto valere”. Ora, è chiaro che Michelle avrà fatto una scenataccia al marito, avrà preteso di controllare tutti i messaggi inviati dall'iPhone, avrà bruciato i dvd con Scarlett e l'avrà minacciato di fargli terminare la campagna elettorale su una sedia a rotelle, ma non si scarica così un'elettrice democratica. Una che raccoglie fondi, canta canzoni intitolate “Yes, we can”, una con labbra pazzesche che ha trasformato, a forza di dichiarazioni d'amore, un senatore con le orecchie a sventola in un sex symbol percepito.

    Mettigli a bollire il coniglio
    Vendicati, Scarlett. Mostra al mondo le lunghe e-mail personali di Barack Obama. Oppure, se lui ha un coniglio, mettiglielo a bollire, su modello Glenn Close. Rendigli la vita un inferno. Telefonagli di notte. Appari all'improvviso dalla finestra della cucina. Digli che sei incinta e che il figlio è suo (in “Match Point” tra l'altro Scarlett era perfetta come amante tenuta nell'ombra e con tragico destino). Fatti uccidere in una vasca da bagno. Insomma, rovinagli la campagna elettorale. Del resto, un uomo che si sbarazza con tale cinica disinvoltura di una sostenitrice bella, bionda, giovane e ricca (una che diceva: “Il mio cuore appartiene a Barack Obama” e “Voglio aumentare la consapevolezza delle persone su Obama”), cosà farà di tutte le cozze democratiche che lo votano con trasporto e che svengono quando lo vedono, una volta diventato presidente degli Stati Uniti? Le abbandonerà con un'alzata di spalle, perfetto esempio di ingratitudine maschile ad alti livelli.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.