Il ministro ombra dell'economia Pierluigi Bersani

Massimiliano Lenzi

L'Emilia, il socialismo di Bettola, vicino a Piacenza, le liberalizzazioni, quel mezzo toscano sempre acceso in bocca, il partito liquido no, quello è roba da Veltroni. Esistesse un dna del politico emiliano e di sinistra nel 2008 questo risponderebbe al nome di Pierluigi Bersan

    L'Emilia, il socialismo di Bettola, vicino a Piacenza, le liberalizzazioni, quel mezzo toscano sempre acceso in bocca, il partito liquido no, quello è roba da Veltroni. Esistesse un dna del politico emiliano e di sinistra nel 2008 questo risponderebbe al nome di Pierluigi Bersani, ministro ombra del Governo ombra del Veltroni shadow in the rain. Raccontarlo in poche righe, l'ex ministro dello Sviluppo economico non è facile. Meglio byapassarlo attraverso una letteratura sussidiaria, lui che descrive Vasco Rossi, un altro vero emiliano. “Vasco – spiega Bersani - ognuno lo prende come vuole. Per me prima di tutto è uno di Zocca, un emiliano. Dicevano i puristi che Verdi era bandistico. Dicevano che Pavarotti era approssimativo. Potrebbero dire che Vasco è largamente imperfetto. Va bene. Ma come mai tutti e tre ti entrano in testa come pallottole? Da dove arrivano quella efficacia, quella capacità di far stare una idea o una emozione in poco posto? Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di contadino in tutto questo, qualcosa che sapeva di terra. La semplicità grezza ed essenziale dei contadini emiliani, dei loro modi di dire, del loro modo breve e forte di afferrare un oggetto o un concetto. Vasco, dunque; un emiliano tuttavia diverso dagli altri emiliano-romagnoli dello show. Non di quelli fra la via Emilia e il West, non di quelli letterari o politici, non di quelli stralunati che hanno respirato il Po. Semplicemente un vero romantico”. Altro che Festa del Cinema.