Pop corn presidenziale

La Casablanca di Obama e il Mezzogiorno di fuoco di Bush

Mariarosa Mancuso

Volete mettere “Casablanca” a confronto con “La mia Africa”? Non c'è gara, anche senza sapere che il primo è il film prediletto di Barack Obama e il secondo è il film prediletto di Hillary Clinton. Anche John McCain dichiara il suo prediletto: “Viva Zapata”.

    Volete mettere “Casablanca” a confronto con “La mia Africa”? Non c'è gara, anche senza sapere che il primo è il film prediletto di Barack Obama e il secondo è il film prediletto di Hillary Clinton. Senza buttarla sul colonialismo – come fa il comico americano Rich Hall in un articolo sul Guardian, commentando la notizia (“le cose sarebbero andate meglio, se solo gli europei fossero stati carini con gli indigeni come la baronessa Blixen”) – una ragazza vota più volentieri per una pellicola dove l'ex amante procura un salvacondotto a te e tuo marito, invece che per una storia dove il fidanzato precipita con l'aereo dopo la dichiarazione di amore eterno. E una ragazza preferisce un cappellino sistemato strategicamente, che obblighi a baci angolati, a un lavaggio capelli nella tinozza.

    Anche John McCain dichiara il suo prediletto: “Viva Zapata”, diretto da Elia Kazan su sceneggiatura di John Steinbeck. Mark Royden Winchell – che ha appena pubblicato da ISI Books “God, Man & Hollywood” – lo mette nella lista dei cento titoli hollywoodiani politicamente scorretti, assieme a “Crash”, “ Le cronache di Narnia” (in arrivo a breve la seconda puntata, con Sergio Castellitto in una parte da cattivo), “Un tranquillo week end di paura” e “Il pranzo di Babette”. Il rivoluzionario messicano ha la faccia di Marlon Brando: debitamente scurita dal trucco, vinse un premio a Cannes. Stringi stringi, lo possiamo considerare un western, si rallegra Rich Hall, ricordando i bei tempi in cui il genere riempiva le sale, e tutti applaudivano l'arrivo dei nostri.

    Da Roosevelt in poi, il western è il genere preferito dai presidenti. Secondo la ricostruzione di Rich Hall, solo tre sfuggono alla regola. Jimmy Carter, che prediligeva “Via col vento”; Ronald Reagan, che adorava “La vita è meravigliosa”; Gerald Ford, che si divertiva a guardare “Mamma, ho perso l'aereo”. A Lyndon B. Johnson piaceva “Ombre rosse” (tutti insieme sulla diligenza, prostitute e fuorilegge compresi, mentre gli indiani attaccano). A John Kennedy piaceva “Giorno maledetto” di John Sturges. Spencer Tracy, mutilato e reduce di guerra, cerca il padre del giovanotto di origine giapponese che gli aveva salvato la vita, scoprendo che lo hanno linciato: una versione italiana ambientata al Pigneto avrebbe gli applausi di Walter Veltroni. JFK non immaginava che in “Mars Attack!” di Tim Burton, il presidente americano Jack Nicholson – nel bel mezzo di una crisi interplanetaria – si apparta con una bionda nella “Stanza Kennedy”, equipaggiata con un letto gigantesco.

    Nixon, Clinton e George W. Bush scelgono “Mezzogiorno di fuoco” con Gary Cooper e Grace Kelly, film che la correttezza politica fatta critico considera “un atto d'accusa contro il maccartismo”. Gli americani ci vedono altro: l'uomo che compie il suo dovere fino all'ultimo giorno di servizio. Piacerebbe leggere una lista delle preferenze presidenziali europee, presenti e passate. Ma, come le amanti e le cartelle cliniche, sono tenute segrete.