Più che una fondazione un'associazione liquida

Nel Partito democratico ci provano in mille a "uccidere il padre". Ma chi è il padre?

Un'associazione liquida, senza tessere e fuori dal giro delle correnti. I Mille – giovani, belli e ambiziosi – hanno aperto stamattina i lavori dell'assemblea nazionale con il chiaro scopo di “Uccidere il padre”, come da sottotitolo provocatoriamente letterario.

    Un'associazione liquida, senza tessere e fuori dal giro delle correnti. I Mille – giovani, belli e ambiziosi – hanno aperto stamattina i lavori dell'assemblea nazionale con il chiaro scopo di “Uccidere il padre”, come da sottotitolo provocatoriamente letterario. Con queste parole Saba voleva dire che l'Italia è stata fatta dalle lotte fratricide, mentre è il parricidio il grilletto della rivoluzione; così l'associazione a carica unica (il portavoce Marco Simoni) nasce in seno al Pd per rinnovare una classe dirigente tenuta in ostaggio da se stessa, dalle sue logiche vecchie e politichesi. Una mattinata atipica, in aperta opposizione alla prassi congressuale: 25 ospiti si sono alternati al microfono per cinque minuti ciascuno. “Non è facile – spiega il portavoce Marco Simoni al Foglio.it – avere tanti ospiti che accettino uno spazio così breve”. La regola è stata osservata anche da Walter Veltroni, inatteso ospite dell'assemblea, autore di un intervento “apprezzato proprio perché dialettico, non una pacca sulla spalla”.

    I Mille potrebbe sembrare l'ennesimo prodotto correntistico: “La nostra corrente – continua Simoni – è il Pd, nient'altro. In questa fase delicata per il partito noi cerchiamo di mettere in campo le idee e di ascoltare ciò che viene detto piuttosto che la persona che lo dice. L'espressione politichese ‘vocazione maggioritaria' sta per pluralità di esperienze, il contrario dell'omologazione”. A proposito della piazza, nuovamente criticata da Veltroni nel suo intervento, Simoni spiega che “l'ideale dei Mille è cambiare l'Italia, ma la storia ci dimostra che non ci sono scorciatoie per farlo. Due vie sono state finora intraprese: da una parte l'insulto, dall'altra la manovra di palazzo. Entrambe hanno fallito. Noi abbiamo deciso di rimboccarci le maniche per uscire da questo vicolo cieco”.

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