Barack disperato, la pupa non è più lui

Annalena Benini

E' ovvio però che Obama è disperato: la pupa non è più lui. E' arrivata questa ragazza dall'Alaska (più giovane di due anni) a rubargli la scena.

Leggi Sarah, la rivoluzione d'America

    Qualcuno dovrebbe dare ad Anna Wintour, odiosa direttrice col caschetto di Vogue America, i meriti politici che le spettano: ha messo l'inverno scorso Barack Obama in copertina (era Men's Vogue) e, sempre nello stesso inverno, ha fatto un servizio con foto su Sarah Palin incinta di cinque mesi. Molto in anticipo sulle sorprese della campagna elettorale americana. Fosse stata più accorta, Hillary Clinton non avrebbe mai sfidato il destino rifiutando la copertina offertale dalla Wintour per paura di “apparire troppo frivola”: è stata punita, ha perso, è stata esclusa dalla storia. Ora Barack corre per la presidenza, e Sarah, che stava più modestamente nelle pagine interne, potrebbe fare la vice di McCain.

    E' ovvio però che Obama è disperato: la pupa non è più lui. E' arrivata questa ragazza dall'Alaska (più giovane di due anni) a rubargli la scena, e se lui è stato fotografato anche in costume da bagno lei è stata reginetta di bellezza, e se lui gioca a basket lei è stata una campionessa di basket, e se lui ha la pancia piatta lei ha la pancia piatta dopo aver partorito cinque volte. “La babe non è più Barack”, ha detto Rush Limbaugh dal suo programma alla radio, e Barack è spiazzato, confuso: non potrà più passare il tempo a difendersi dal complesso della bella bionda, a spiegare quanto è intelligente e quanto merita di essere preso sul serio, quanto gli diano fastidio tutte le sciocchezze sulle fan che svengono come ai concerti e le battute sulla bellezza del suo fondoschiena. Adesso c'è Sarah Palin, finalista a miss Alaska, con il contorno sexy del marito metalmeccanico iscritto al sindacato e campione del mondo di corse automobilistiche sulla neve (uno che sicuramente sa aggiustare le cose, cambiare una gomma, costruire una slitta), e all'improvviso la famiglia Obama diventa troppo borghese, con la storia sul divieto dei regali di Natale alle figlie, con la lagna su Barack che non porta più fuori la spazzatura e Michelle si arrabbia. La famiglia Palin è un esercito di sette persone, tutti spesso ammassati dentro l'ufficio vista ghiaccio da governatore di Sarah, non c'è tempo per le lamentele (neanche di notte, visto che l'ultimo figlio è un neonato).

    Il fondoschiena democrat e i vestiti di Sarah. Sarah Palin potrebbe essere una specie di replicante, un ambizioso robot, invece ha la faccia carina di una madre allegra, il corpo tonico di una che sa correre la maratona e i vestiti, la pettinatura e il trucco di una ragazza dell'Alaska che non trova mai un negozio decente e preferirebbe portare gli scarponi da neve. Lo snobbissimo blog del Times, Alpha Mummy, ha provato a prenderla in giro per il suo essere repubblicana e antiabortista, e la giornalista è stata massacrata dai lettori, che le hanno consigliato di “prendersi un Prozac”. Sarah Palin ha scippato il trofeo sex appeal a Barack Obama, che contava di competere con settantenni acciaccati o comunque con maschi non certo belli come lui. Obama adesso deve inventarsi qualcosa: uno spogliarello, la moglie di nuovo incinta, un bottone della camicia slacciato, un'email a Scarlett Johansson, un concerto dal vivo, una nuova intensa polemica sulla tenuta del fondoschiena.

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    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.