La scandalosa scelta di John McCain incendia forum e siti, soprattutto di donne

La mamma Sarah Palin può avere in mano la valigetta atomica?

Diana Zuncheddu

Se il nome di Sarah Palin non dovesse saltar fuori per qualche motivo mai più su nessuna agenzia, giornale, tv, un merito lo avrà comunque avuto: avrà fatto discutere, e tanto, su un assunto dato per acquisito ma che acquisito non è: una mamma può lavorare? E quanto?

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    Se il nome di Sarah Palin non dovesse saltar fuori per qualche motivo mai più su nessuna agenzia, giornale, tv, un merito lo avrà comunque avuto: avrà fatto discutere, e tanto, su un assunto dato per acquisito ma che acquisito non è: una mamma può lavorare? E quanto può lavorare senza compromettere la salute fisica e mentale dei suoi figli?
    Girovagando per i siti di giornali e blog, americani e non, il nome di Sarah Palin è ormai buttato tra le ortiche del dilemma dei dilemmi: può una madre di 44 anni con cinque figli, di cui uno down e una in dolce attesa (nonostante abbia 17 anni e non sia ancora sposata) ricevere - e magari decidere di usare - i codici nucleari del suo paese, gli Stati Uniti, il più potente del mondo?
    Partendo da Alpha mummy, il blog per mamme che lavorano del Times, i commenti erano centinaia. Qui, per esempio, la giornalista (Jennifer Howze) spiega che il punto della questione è l'alta qualità delle cure per i bambini. Ovvero: "E' il tipo di politico (la Palin) che supporta le famiglie nel mondo lavorativo di oggi? C'è una differenza tra l'essere una donna e essere una candidata pro-donna". Si cita poi l'intervento di Beth Cohen, una lettrice (e chi non lo sottoscriverebbe): "Quello che voglio sapere è chi è la sua nanny e quante ore ha alla settimana. In ogni caso, è qualcosa che la maggioranza delle donne americane si possono dimenticare, perché la cura dei bambini costa troppo, è troppo poco supportata dai fondi pubblici e malamente regolata".
    Sul blog Huffingtonpost si legge quanto scrive calandriamay269: "Sono una donna e non mi vergogno di dire che il mio primo pensiero a sentire che Palin ha 5 figli, di cui l'ultimo di 4 mesi, è stato: 'E il bambino?'". Il pensiero lo avrà avuto ogni mamma, c'è da giurarci. Ma la scommessa è che il pensiero successivo è stato molto diverso a seconda delle mamme. C'è chi avrà pensato: in qualche modo ce la farà, riunirà tutte le donne della sua famiglia e le organizzerà per aiutarla a gestirli tutti e bene, questi cinque figli, con l'aiuto di tre babysitter e qualche signora per le pulizie. C'è invece chi avrà giurato e spergiurato che no, non ce la può fare, non senza far uscire pazzi tutti, figli in primis.
    Il New York times ha dedicato all'argomento un articolo tutto per sè. Il tenore è questo. "Il punto per le donne è se (Palin) avrà abbastanza ore in una giornata per prendersi cura anche della vicepresidenza, e sia giusto che ci provi. E' la solita Guerra delle Mamme: edizione speciale per la campagna elettorale". Nell'articolo si ricorda che uno dei nomi che viene in mente è quello di Hillary, per esempio, ma si precisa che quando la Clinton si è candidata, era già sopravvissuta al dibattito sul come combinare il lavoro con la maternità (sua figlia era in effetti già grande e vaccinata per salire sul palco con mamma candidata e papà expresidente, ma nessuno sa in quale stato fisico o mentale né nessuno si era mai posto il problema, ndr). Una nota giornalisticamente curiosa è che da quando Sarah Palin è stata assunta alle cronache più famose e lette del mondo, in queste cronache si riportano le opinioni di questo o quella tizia aggiungendo sempre la specifica: "madre di due figli", "padre di tre". Si era mai visto? Ecco puntuale comparire Cindi Leive, giornalista di Glamour, "mother of two", che ha detto di aver passato il suo tempo in diverse telefonate con amici e amiche a parlare proprio di questo: la guerra delle mamme edizione speciale per la campagna elettorale.
    Ma come si orienta il pubblico femminile votante, su un caso come quello della vicepresidente in pectore dall'Alaska? In vario modo.
    "Give Palin a chance", scrive sul Times online Kalpana da Winchester, che aggiunge: "E' bene vedere una donna correre per un ruolo così importante in un paese dove le donne votano da 88 anni, sono la maggioranza dell'elettorato, ma hanno avuto solo una volta una donna candidato". David, da Hereford (UK), scrive che Sarah Palin ha lavorato nella sua vita e tirato su 5 figli. Paragonandola "agli idioti che ci sono in politica oggi nel Regno unito, gente che non ha mai lavorato", si augura tanto che Palin vinca.
    E in Italia cosa si dice? E' ovvio leggere sul blog degli italiani per McCain che "la scelta choc di Sarah Palin come vice è stata a suo modo geniale". Tra le pagine di Maria Laura Rodotà (uno dei pochissimi blog di giornalisti attivi in grandi quotidiani che venga letto da qualcuno), si legge: "Cercando di consumare il maggior numero di crostini, involtini primavera e merlot possibile mentre ascoltavamo discorsi molto conservatori, siamo usciti preoccupatissimi per le sorti dell'America, del pianeta e delle nostre figlie femmine". Ce lo vorrà spiegare meglio, la cara MLR, perché sia preoccupata per le sue figlie femmine a causa di Sarah Palin?