Ed è subito Sarah/3

E' la femmina giusta e l'invidia delle altre non la distruggerà. Se avesse un amante? Chapeau

Annalena Benini

E' vero, una madre è un pit bull col rossetto (molte mamme sono pit bull anche senza rossetto). Pronta a tutto, ferocissima se serve. Quando Sarah Palin l'ha detto, l'altra sera alla convention, le donne sono impazzite di gioia, gli uomini l'hanno trovata sexy, poi un po' di gente è anche svenuta perché non solo fra i democratici ci sono gli isterici e le groupie.

Leggi Alzati e combatti - Il discorso di McCain - Leggi Sonnecchia Obama, spunta Sarah di Giuliano Ferrara - Leggi il commento di Christian Rocca - Leggi il commento di Stefano Pistolini

    E' vero, una madre è un pit bull col rossetto (molte mamme sono pit bull anche senza rossetto). Pronta a tutto, ferocissima se serve. Quando Sarah Palin l'ha detto, l'altra sera alla convention, le donne sono impazzite di gioia, gli uomini l'hanno trovata sexy, poi un po' di gente è anche svenuta perché non solo fra i democratici ci sono gli isterici e le groupie. Sarah Palin è stata grande, li ha stesi tutti. Ha steso le signorine snob, spiazzate dalla libertà con cui questa ragazza inneggia alla vita e insieme la vive (una figlia di diciassette anni col pancione è una gran prova di allegria, una quarantenne vicepresidente e nonna sarà un bello spettacolo).

    Ha steso gli uomini, che pensavano di potersela cavare relegandola fra le gnocche col fucile (“Ho una piccola notizia per quei commentatori e quei giornalisti: non vado a Washington per cercare una buona parola da parte loro, vado a Washington per servire questo paese. Gli americani si aspettano che andiamo a Washington per le ragioni giuste, e non soltanto per mescolarci alle persone giuste”). Ha esaltato i ventenni, persino: una che mette un jet di lusso all'asta su eBay perché non le serve e vuole risparmiare è al passo con i tempi, tecnologica e low cost (ha rinunciato anche al cuoco personale e guida da sé la macchina quando lavora). Perché con cinque figli dai diciannove agli zero anni nessun segreto della modernità può sfuggire, nessun nuovo film, videogioco, tendenza: non serve nemmeno sforzarsi di essere moderni perché si verrà per forza trascinati da loro nel futuro, non ci si potrà mai permettere di diventare vecchi. Sarah Palin è la donna giusta, e l'invidia femminile non la distruggerà.

    Lucia Annunziata ha scritto sulla Stampa che il fatto che la Palin sia stata massacrata soprattutto dalle donne (anche se cresce il numero delle estasiate) significa che la donna non è più un panda da proteggere, ma ha raggiunto l'uguaglianza politica, viene giudicata per il merito e non per il sesso. Ma le donne adorano odiarsi e sono iper competitive, non possono sopportare che la Palin non abbia le caviglie di Hillary Clinton, l'aria budinosa di Angela Merkel, la debolezza evidente e l'infelicità sentimentale di Ségolène Royal o il semplice ruolo di rappresentanza di Carla Bruni. O bella o potente o realizzata nella famiglia.

    Tutto è troppo, come ha scritto India Knight. Allora ecco che molte si guardano meste, dopo il gran discorso della Palin (speravano che dicesse cose tipo: morte ai medici abortisti, li stanerò io con la mia pistola e li sacrificherò a Dio sull'altare che ho costruito con ossa di renna indifesa uccisa da me e se quel coglione di hockeista col chewingum non sposa mia figlia gli faccio fare la stessa fine), cercano qualcosa per cui indignarsi, alla fine trovano che l'aver portato sul palco Trig, il bambino down, sia stata davvero un'esibizione eccessiva (divagazione: ma che nomi hanno dato quei due ai loro figli? Bristol, Trig, Track, Willow, Piper. E come le è venuto in mente di vestire di nero una bambina di sette anni, poverina, forse arrivando dall'Alaska pensava che fosse una raffinatezza).

    E forse Trig doveva restare nascosto?
    . Ma insomma, Sarah Palin è salita sul palco con tutta la famiglia, come fa sempre Obama: forse Trig, in quanto down, doveva restarsene nascosto in braccio a una tata per non turbare la platea? “Se lo sono palleggiato per tutto il tempo”, ha detto Vittorio Zucconi, pure incantato dall'exploit Palin: in effetti è increscioso che a quasi cinque mesi quel bambino non sappia ancora camminare e debba passare di braccia in braccia per permettere alla madre di parlare e al padre di stare accanto alla moglie. “Dopo due decenni e cinque figli è ancora il mio ragazzo”, ha detto lei di lui, Todd, il pescatore campione del mondo di motoslitta, e Sarah è già prontissima alle rivelazioni del National Enquirer sugli amanti (se davvero ne avesse uno, bisognerebbe votarla con molto più entusiasmo: dove lo trova il tempo, in quella baraonda familiare e in quello stato dove si conoscono tutti?).

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    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.