Aig è la prossima della lista

Perché la Fed ha lasciato che Lehman Brothers fallisse

Stefano Feltri

Il fallimento di Lehman Brothers non è stato conseguenza solo degli errori del suo amministratore delegato Richard Fuld. Neppure delle speculazioni al ribasso che, certo, non sono mancate. E'stata una scelta politica consapevole del segretario al Tesoro Henry Paulson e di Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve.

Leggi Wall Street chiama - Leggi Così Lehman Brothers affonda le borse mondiali - Leggi Così la Fed salva Aig e blocca il panico nelle Borse

    Il fallimento di Lehman Brothers non è stato conseguenza solo degli errori del suo amministratore delegato Richard Fuld (nella foto). Neppure delle speculazioni al ribasso che, certo, non sono mancate. E'stata una scelta politica consapevole del segretario al Tesoro Henry Paulson e di Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve. “Lasciar crollare Lehman è stato coraggioso. Potrebbe anche essere stato intelligente”, scrive il Financial Times di oggi.

    A marzo, in una situazione analoga
    , la Fed, d'accordo con il Tesoro, aveva prestato a JP Morgan la somma sufficiente per comprare Bear Staerns, un'altra banca di investimento. Bear si era trovata improvvisamente a corto di liquidità, cioè rischiava di fallire per un rapido calo della fiducia delle sue controparti, le altre banche, che da un momento all'altro non si fidavano più a prestarle i soldi. Come già dieci anni fa, con il collasso del fondo speculativo Ltcm, la Fed ha deciso che il sistema finanziario non poteva permettersi il buco nero del fallimento di Bear, che avrebbe messo a rischio la stabilità dell'architettura finanziaria americana e non solo.

    Con Lehman la situazione era diversa.
    I mercati non assistevano a un attacco cardiaco fulminante, come per Bear, ma alle ultime fasi una malattia degenerativa, che aveva eroso gradualmente la capitalizzazione di Borsa della banca guidata da Richard Fuld, di pari passo con l'aumento della consapevolezza tra gli operatori che Lehman aveva sbagliato quasi tutto quello che si poteva sbagliare, accettando troppo tardi che il mondo in cui si muoveva era completamente cambiato dopo la tempesta dei mutui subprime. C'è stato tutto il tempo per proteggersi dall'implosione dell'istituto, nessuno è stato colto di sorpresa dal fallimento.

    Poi c'è la questione dell'azzardo morale. Dopo il salvataggio di Fannie Mae e Freddie Mac, la nazionalizzazione di Northern Rock in Gran Bretagna, Bear Staerns, e migliaia di articoli sul ritorno dello Stato nell'economia, il Tesoro americano e la Fed dovevano sacrificare una vittima alle regole del libero mercato. Per dare il messaggio che la mano pubblica non raccoglierà tutti, soprattutto quelli che non se lo meritano. Il fallimento di Lehman non spaventava troppo gli investitori che, nei giorni scorsi, erano molto più angosciati dai 5 mila miliardi a rischio nei bilanci di Fannie Mae e Freddie Mac (i due giganti dei mutui americani ora nazionalizzati). Quindi Paulson e Bernnake hanno deciso di abbandonare Lehman al suo destino, con la logica del colpirne uno per educarne cento, anche se le conseguenze sono state pesanti (Wall Street ha chiuso in rosso di oltre quattro punti).

    Questa sera la Fed potrebbe ammorbidire le sue posizioni, decidendo un taglio dei tassi di interesse di un quarto di punto percentuale. Sarebbe un modo per dimostrare ai mercati che l'azione dimostrativa ha avuto successo e che ora non si vuole rischiare di affondare Wall Street solo per rafforzare il messaggio. Ma soprattutto una riduzione del costo del denaro lascerebbe respirare ancora un po' Aig, il colosso delle assicurazioni, che ha preso il posto di Lehman in cima alla lista dei morituri.

    Leggi Wall Street chiama - Leggi Così Lehman Brothers affonda le borse mondiali - Leggi Così la Fed salva Aig e blocca il panico nelle Borse