L'ultimo colpo di scena di questa crisi infinita
Così la Fed salva Aig e blocca il panico nelle Borse
L'ultimo colpo di scena in questa crisi infinita arriva davvero a sorpresa: la Federal Reserve, la banca centrale americana, e il governo americano prendono il controllo dell'American International Group, il più grande gruppo assicurativo al mondo, che ieri aveva poche ore di vita.
Leggi La fine del mondo è rinviata - Leggi Perché la Fed ha lasciato che Lehman Brothers fallisse
E' successo a notte fonda, per l'Italia, quando molti giornali erano già chiusi. L'ultimo colpo di scena in questa crisi infinita arriva davvero a sorpresa: la Federal Reserve, la banca centrale americana, e il governo americano prendono il controllo dell'American International Group, il più grande gruppo assicurativo al mondo, che ieri aveva poche ore di vita.
Sono le 20 italiane di ieri quando il Federal Open Market Comittee annuncia che non taglierà i tassi di interesse che restano quindi al 2 per cento, al contrario di quando prevedevano tutti gli esperti. Ci si aspettava che la Fed decidesse di abbassare il costo del denaro per sostenere la Borsa di Wall Street in difficoltà dopo il fallimento di Lehman Brothers, la quarta banca d'investimento americana, annunciato lunedì. Scrive sul Sole 24 Ore di oggi Luigi Zingales, economista dell'università di Chicago, che i mercati avevano apprezzato la medicina amara ma necessaria: bisogna fare pulizia, lasciar fallire chi è troppo debole per resistere da solo, dopo aver salvato i giganti dei mutui il governo americano e la banca centrale hanno fatto bene ad abbandonare Lehman Brothers per dare il segnale che i principi del libero mercato non sono stati abbandonati.
Dopo l'annuncio della Fed sui tassi, Wall Street ha virato in positivo, riprendendosi da un avvio debole. La teoria direbbe che quando i tassi salgono o restano stabili la Borsa dovrebbe scendere, perché le imprese finanziarie che speravano di avere agevolazioni nel credito (cioè finanziamenti a tassi più bassi) sono rimaste deluse. Ma ieri sera sembrava aver prevalso il sostegno alla linea della Fed, che mantenendo stabili i tassi aveva voluto dimostrare che non scherzava quando aveva pronunciato la sentenza di condanna per Lehman, negando i capitali necessari al salvataggio.
Poi è cambiato tutto. “Il
consiglio ha valutato che, nelle circostanze attuali, un
fallimento non controllato di Aig potrebbe accrescere la
fragilità già significativa dei mercati finanziari e
provocare un rialzo sostanziale del costo del credito, una
riduzione della ricchezza delle famiglie e un indebolimento
dell'andamento dell'economia”. Così si legge in un comunicato della Fed di New York, la più importante delle banche centrali regionali nel sistema che fa capo al consiglio della Fed a Washington (presieduto da Ben Bernanke, nella foto). La banca centrale di New York, lo stato competente per le assicurazioni, si avvale subito della decisione di Bernanke di accettare in garanzia anche azioni, cioè titoli con un certo rischio, in cambio di finanziamenti.
Sembra complicato, ma non lo è. La Fed di New York ha aperto una linea di credito ad Aig (a un tasso punitivo, cioè più alto di quello di mercato), che non riusciva più a finanziarsi perché nessuno si fidava a prestarle denaro, estendibile fino a 85 miliardi di dollari, dieci in più di quelli che servivano all'assicurazione per sopravvivere. In cambio il governo riceve una quota pari a quasi l'80 per cento del capitale di Aig e il diritto di veto sulle decisioni più importanti, con l'idea di evitare che gli azionisti beneficino dall'intervento pubblico, che serve solo a tutelare la stabilità del sistema finanziario.
La Fed avrebbe preferito un ordinato fallimento, con lo spezzatino della società tra le concorrenti, ma con i mercati di questi giorni non è possibile. Il rischio di scatenare il panico è troppo alto e la rete di legami costruita dalla finanza derivata troppo complessa e opaca per capire quali sarebbero le conseguenze. Lo stato è quindi di nuovo al centro della scena economica, alla guida della più importante assicurazione d'America e, per numero di clienti e legami internazionali, la più importante al mondo. La missione è di vendere qualche segmento di attività e sostenerla il tempo necessario a riportarla in utile. Ora si attende la reazione di Wall Street e dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti. John McCain (nella foto) era stato chiaro, dopo la nazionalizzazione di Fannie Mae e Freddie Mac: “Mai più salvataggi a spese del contribuente”. Il presidente Bush e la Federal Reserve l'hanno subito smentito.
Leggi La fine del mondo è rinviata - Leggi Perché la Fed ha lasciato che Lehman Brothers fallisse


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
