L'amore ai tempi della crisi - Un libro molto arrabbiato

Perché l'America farebbe meglio a dedicarsi più al sesso che alla finanza

Amy Rosenthal

L'America dovrebbe smettere di pensare alla crisi delle Borse e ricominciare a fare sesso. Così parla Dagmar Herzog, professoressa di storia alla City University of New York autrice di “Sex in Crisis: the New Sexual Revolution and the Future of American Politics” (Basic Books). Meno finanza e più amore, dice la scrittrice, perché negli Stati Uniti la sessualità è diventata paradossale e schizofrenica.

    L'America dovrebbe smettere di pensare alla crisi delle Borse e ricominciare a fare sesso. Così parla Dagmar Herzog, professoressa di storia alla City University of New York autrice di “Sex in Crisis: the New Sexual Revolution and the Future of American Politics” (Basic Books). Meno finanza e più amore, dice la scrittrice, perché negli Stati Uniti la sessualità è diventata paradossale e schizofrenica. “Siamo circondati da stimolazioni nella forma di pornografia su Internet e pubblicità di lingerie alla tv. Ciononostante, i diritti sessuali stanno subendo una rapida erosione, anche nessuno sembra accorgersene”. Colpa dei liberal che non sanno più gridare “viva il sesso”, sostiene Herzog, colpa delle campagne contro le relazioni extraconiugali e contro i preservativi.

    “L'Amministrazione Bush – spiega al Foglio – si è impegnata a ridefinire l'impiego della pillola e della spirale, considerandole come forme di aborto. Sta cercando di aggirare le leggi che impongono ai farmacisti di vendere prodotti contraccettivi alle donne non sposate anche se ciò è in conflitto con la loro coscienza; infine, chiede che a cliniche e ospedali sia concessa la possibilità di rifiutare qualsiasi forma di contraccezione, persino alle donne che hanno subito violenza sessuale”. Ancora più grave, secondo Herzog, è la “campagna di disinformazione che viene condotta nelle scuole pubbliche americane. Ai giovani vengono raccontate vere e proprie menzogne. Le direttive del governo federale stabiliscono che i programmi di educazione sessuale finanziati con fondi federali devono insegnare che il sesso in età giovanile può provocare depressione e impulsi suicidi e che il sesso extraconiugale può provocare danni fisici e psicologici. Inoltre, si può parlare di preservativi soltanto se si mettono in luce le percentuali di malfunzionamento.

    Come ha dimostrato un recente studio, il 32 per cento dei teenager americani crede che i preservativi non siano in grado di proteggere dall'Aids”. Nell'America del 2008, sostiene la scrittrice, “il sesso può essere fantastico, eccitante e persino bizzarro ma soltanto entro i limiti di un matrimonio cristiano ed eterosessuale. Se si esce da questo solco ci si ritrova amareggiati, emarginati e ammalati: la destra cristiana insegna che l'astinenza prematrimoniale rende il sesso matrimoniale infinitamente più eccitante. Ma questa è una bugia perché il 95 per cento degli americani ha avuto rapporti sessuali prematrimoniali e la stragrande maggioranza di loro sa perfettamente che queste esperienze hanno reso molto più felice la loro vita sessuale matrimoniale”. Persino i liberal sono intimiditi da questo tipo di mentalità. “Vi sfido a trovare un politico democratico disposto a dire che il sesso al di fuori del matrimonio va benissimo. E' una situazione incredibile”.

    Anche per questo motivo nelle librerie americane fioriscono i manuali contro la masturbazione, che “non sono rivolti ai teenager ma agli uomini sposati – dice Herzog – il loro scopo è aiutarli a desiderare le loro mogli. Ma chi mai vorrebbe essere desiderato in tali circostanze? Eppure questi manuali vendono moltissimo: sfruttano l'oceano di ansie sul terrore di perdere il desiderio per il proprio coniuge”. Ma l'America, spiega la scrittrice, “deve avere il coraggio di dire che non c'è nulla di sbagliato nel sesso prematrimoniale, finché è consensuale. Il sesso è per sua stessa natura imperfetto e proprio per questo è meraviglioso e interessante e deve essere difeso. In una relazione la passione è un grande dono; non ci si deve sentire in colpa se altre persone non ce l'hanno. E' molto paternalistico e punitivo dire alla gente di non fare sesso. Andiamo in paesi colpiti da terribili malattie e dalla povertà e alle loro popolazioni neghiamo la gioia più grande e chiudiamo l'accesso alla salute rifiutandoci di fornire preservativi e chiedendo di investire in campagne di sostegno all'astinenza. La trovo una cosa immorale e disgustosa”.