“Gianni, allarghiamo il discorso” - Ecco Youdem / 1

Il debutto della tv veltroniana pare un grande sacrificio di amore per Walter

Annalena Benini

Il gabinetto inquadrato dall'alto per spiegare quanta acqua si spreca a ogni scarico è andato in onda almeno un paio di volte nella giornata del debutto di Youdem, la tivù del Partito democratico (il servizio era comunque molto interessante per noi massaie democratiche e anche sinceramente non: lavatrici che andrebbero tenute sempre sotto i trenta gradi nei lavaggi, acqua del rubinetto buona come quella minerale, doccia più ecologica del bagno perché consuma meno litri d'acqua, mancavano però i consigli anni Settanta sul fare la doccia tutti insieme.

    Il gabinetto inquadrato dall'alto per spiegare quanta acqua si spreca a ogni scarico è andato in onda almeno un paio di volte nella giornata del debutto di Youdem, la tivù del Partito democratico (il servizio era comunque molto interessante per noi massaie democratiche e anche sinceramente non: lavatrici che andrebbero tenute sempre sotto i trenta gradi nei lavaggi, acqua del rubinetto buona come quella minerale, doccia più ecologica del bagno perché consuma meno litri d'acqua, mancavano però i consigli anni Settanta sul fare la doccia tutti insieme e usare lo scarico una volta solo al giorno, ma essendo questa, ha detto Walter, una tivù orizzontale, cioè fatta dagli utenti, si possono mandare domande di approfondimento alla redazione, tipo: un sincero democratico compra tanti libri, ma non è meglio prenderli in prestito in biblioteca, dato il dramma ecologico della foresta amazzonica? E ancora: la tessera del Pd in plastica non è ecologicamente scorretta? Non sarebbe meglio di carta riciclata?). Per chi si è perso alle undici del mattino la lunga intervista di inaugurazione a Veltroni, ci sono state per fortuna dozzine di repliche nel corso della giornata, in cui il segretario ha citato Facebook e i suoi novemila amici e le ragazze che gli scrivono in bacheca e le altre “inquietanti”, ha detto, televisioni generaliste. In effetti le altre tivù mandano in onda pochi gabinetti visti dall'alto e non così tanti primi piani (tra l'altro niente male) di Paolo Gentiloni: Paolo Gentiloni che fa gli auguri a Youdem, Paolo Gentiloni che commenta le notizie, Paolo Gentiloni che sorride. E' senz'altro lui (anche se verso sera è comparso Sandro Veronesi) il sex symbol di questo sogno di nuova tivù democratica: per il momento, ma sarà solo questione di tempo, è ancora un sogno, con i video di Al Bano e Romina a Mosca a far da intervallo, e parecchi, normali problemi tecnici: doveva esserci Michele Serra a commentare la rassegna stampa, ma non si è visto. Andrea Camilleri invece c'era, ma sempre alternato a Paolo Gentiloni, che ha immolato il suo corpo per Youdem ventiquattr'ore su ventiquattro, o forse erano le repliche.

    Ecco, sembrava tutto un grande, democratico sacrificio, un atto di devozione verso il Pd e verso Walter: gente che è andata lì per amore, per dovere, per volontariato, ma facce non proprio allegre, ragazze molto impacciate, inquadrature storte, sorrisi tirati, vecchi discorsi di Piero Fassino, cose solite su Barack Obama, imbarazzo, sfondi verde-Bulgaria. Poi doveva esserci Concita De Gregorio, ma ha fatto la fine di Michele Serra (ha bidonato oppure le si è rotta la webcam in redazione). Non pareva una festa insomma, non era la riscossa e Massimo D'Alema avrà fatto dei sorrisetti, guardando. Gianni Riotta, direttore del Tg1, è andato generosamente a fare gli auguri a questo sogno di nuova informazione e a intervistare Walter sull'Italia e sul mondo, ma appena ha interrotto l'aneddoto strappalacrime di Veltroni sulla bambina che in classe gli ha messo in mano un biglietto del padre senza i soldi per comprarle i libri scolastici, e l'ha interrotto solo per dire che è assurdo che i libri di storia e di geografia cambino ogni anno per aggiornamento e vadano ricomprati nuovi di palla, appena ha fermato il sogno, insomma, Riotta è stato fulminato da Walter (“Gianni, allarghiamo il discorso”), perché il segretario del Pd non può sopportare che si interrompa un'emozione. L'emozione Youdem è appena cominciata, ci sarà tempo per trasformarla in televisione.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.