Anticipazione dal Foglio di sabato 22 novembre

La costruzione di un sex symbol, o il senso di Obama per i dettagli

Annalena Benini

La ragazza più carina della scuola dice che non si sarebbe mai sognata di uscire con Barry Obama, “io andavo in giro di più con gli atleti”, ricorda, “cioè, lui era il tipo che vuoi come un buon amico, non un gran pezzo di ragazzo”. Barack non era un sex symbol naturale, lo è diventato con fatica e abnegazione. Era una tipo grassoccio e secchione, un simpatico nerd.

    La ragazza più carina della scuola dice che non si sarebbe mai sognata di uscire con Barry Obama, “io andavo in giro di più con gli atleti”, ricorda, “cioè, lui era il tipo che vuoi come un buon amico, non un gran pezzo di ragazzo”. Barack non era un sex symbol naturale, lo è diventato con fatica e abnegazione. Era una tipo grassoccio e secchione, un simpatico nerd. Quelli che rimorchiano poco, si innamorano molto, si impegnano per fare belle battute ma appena arriva un atletico belloccio diventano invisibili. Tutte le storie sul disagio di Barack per essere eccessivamente fico e quindi oggetto di morbosa curiosità (“sono incredulo, una giornalista ha descritto il mio fondoschiena con i pantaloni della tuta”, disse una volta), il suo imbarazzo per la copertina di Vogue e per l'isteria delle fan (quelle che urlano e svengono appena lui compare su un palco con la famosa andatura danzante), i complessi della bella bionda, insomma (per cui se si è belli si fa il doppio della fatica a dimostrare di essere anche intelligenti e ci si prende esageratamente sul serio), sono balle.

    Lui non è un fico di suo, lui ha costruito la propria figaggine a tavolino, per ambizione. Barack era come Woody Allen in “Provaci ancora Sam”: ragazzo sgraziato in discoteca prova ad avvicinare, ballando in modo assurdo, una specie di modella, chiedendole: “Le interessa la danza signorina?”, lei senza smettere di ballare risponde: “Sparisci sgorbio” e lui senza smettere di ballare si allontana, l'amica (Diane Keaton) gli chiede: “Che cosa ha detto?”, e lui: “Che è un po' stanca”. La compagna di scuola dei ricordi è Teri Ann Linn, una mascellona bionda campionessa di tennis che in Beautiful interpretava Kristen Forrester, ma ha vinto miss Hawaii e di certo si intendeva parecchio di rimorchiabilità scolastica. Barack era a un livello molto basso, quello del: ti vedo come un amico, non potrei mai mettermi con te. Ora invece deve difendersi dall'assalto delle corteggiatrici, viene accusato di essere una rockstar e finge di soffrirne, mentre nelle notti solitarie da liceale respinto non avrà sognato altro. Infatti si è messo a giocare a basket e ha invaso il mondo con le suo foto mentre va a canestro.

    E' un genio, dunque, uno che si occupa dei dettagli e che a diciott'anni ha studiato i compagni che avevano successo con le ragazze. Ha preso molti pali (o due di picche o rifiuti o sparisci sgorbio), e ha giurato che non gli sarebbe successo mai più, anzi, che sarebbe diventato così fico da doversene lamentare. Ha rubato andatura, sorrisi, atleticità, si è messo a dieta, ha imparato a vestirsi (andava in discoteca con la giacca bianca come John Travolta, ma il bianco spara), ha studiato come si parla e si sorride e cosa si dice a una ragazza. Quando andava a fare i suoi comizi, durante la campagna elettorale, e scendeva dai furgoncini blindati per entrare in qualche orrido motel, si teneva la busta porta abito sulle spalle, con una mano e con sensuale nonchalance. Come uno che non ci bada. Ma avranno fatto dei focus group di trenta persone per decidere questa mossa, e lui l'avrà provata milioni di volte davanti allo specchio. Sembrare un fico naturale, quando si ha un passato da nerd, è la cosa più difficile del mondo: se gli è riuscita così alla grande Barack Obama saprà, anche se non ha ancora studiato come, governare l'America.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.