Siccome il Signore largheggia in doni partitici, ora è il turno di Magdi

Stefano Di Michele

E' un periodo in cui, se molto si parla di satira, neanche la politica resta inoperosa. E così, nel giro di pochi giorni si è registrata la nascita del Movimento per l'Italia di Daniela Santanchè, quindi la nascita del movimento di Francesco Pionati, “Allenza di centro”, mamma che fantasia, idealmente situato tra il Cav. e Avellino. Ma niente di paragonabile a quanto è accaduto a Fabrica di Roma.

    C'è da riconoscere che il Signore non è certo sparagnino per quanto riguarda la politica italiana. Se già – come Berlusconi sempre ricorda, e l'Italia tutta concorda – ha già donato Gianni Letta alla penisola, adesso deve aver deciso saggiamente di accrescere il presente con l'aggiunta del partito di Magdi Cristiano Allam, che ha recentemente visto la luce in quel di Fabrica di Roma, zona viterbese. E' un periodo in cui, se molto si parla di satira, neanche la politica resta inoperosa. E così, nel giro di pochi giorni si è registrata la nascita del Movimento per l'Italia di Daniela Santanchè (il suo slogan: “Scegliere, decidere, risolvere” – un po' come dicevano a “Striscia la notiza”: “Presto che è tardi”) – quindi la nascita del movimento di Francesco Pionati, “Allenza di centro”, mamma che fantasia, idealmente situato tra il Cav. e Avellino. Ma niente di paragonabile a quanto è accaduto a Fabrica di Roma. Perché, se tanto Daniela quanto Francesco guardano a Berlusconi (che pur con l'Altissimo, se non in stretta colleganza, ritiene quantomeno di avere una certa consuetudine dal tempo della famosa unzione), Allam va ben oltre, e con il suo Partito Protagonisti Per l'Europa Cristiana – certo, la sigla non viene granché: PPPEC, mah… – vanta benemerenze che gli altri manco si sognano.

    “Al pari della scelta di amare l'Italia e dell'orgoglio di sentirmi cittadino italiano, al pari del dono della fede cristiana e del regalo più bello che la vita potesse riservarmi, ricevere il battesimo dalle mani del Vicario di Cristo, il Papa Benedetto XVI, considero il Partito Protagonisti Per l'Europa Cristiana una scelta personale e un dono del Signore”. Appunto. Dunque, dal cielo si largheggia. E se il Cav. bimbetto dai salesiani già ardeva di spirito liberale, come ha spesso rievocato, Magdi Allam, pur non ancora cristiano, lo superava in ardore e visione. “Sin dall'età di quattro anni, quando grazie a un'opportunità offertami dalla Divina Provvidenza cominciai a frequentare il collegio delle suore comboniane e poi dei salesiani in Egitto, il mio paese natale, nutrivo una istintiva e profonda passione per la politica”.

    Se nel caso degli altri due partiti sorti nella seconda decade novembrina, pur in un grande sfolgorio di Patria e Moderazione, la visione è tutto sommato angusta – tiè, al massimo l'Italia, tutt'al più Berlusconi – per il Partito Protagonista ecc. ecc. l'orizzonte è addirittura continentale (ed è inutile fare facili ironie sulla nascita in terra viterbese: quando la proposta incontra, il consenso dilaga), e quindi senza stare a perdere ulteriore tempo, “si assume la storica missione di riscattarci sul piano personale e collettivo proclamando uno stato di emergenza etica, che consideri come priorità nazionale e comunitaria europea la riscoperta, l'adesione e la difesa della nostra comune civiltà europea cristiana” – che casomai, dovesse il progetto andare a buon fine, sarebbe per Ratzinger un bel pensiero in meno.

    E dove la Santanchè vuol scegliere presto e decidere in fretta, e Pionati posa lo sguardo sulle amministrative, Magdi Cristiano Allam ha tutt'altro respiro e tutt'altra complessità. Nientemeno: “Costruiamo insieme la Civiltà di Verità e Libertà, Fede e Ragione, Valori e Regole!”– un partito, comunque, dove oltre l'allarme etico spopolano pure le maiuscole. Tutte parole d'ordine che si ritrovano nel complesso simbolo – che a qualcuno potrebbe ricordare, esteticamente, certi esperimenti diniani, ma si tratterebbe solo di osservatori superficiali – così, a blocchetti di due, “Verità e Libertà”, “Fede e Ragione”, “Valori e Regole”, (“sono indicati tre binomi che rappresentano i passaggi fondamentali del mio percorso spirituale”, spiega il fondatore al Corriere), e tutti insieme, con rispetto parlando, rappresentano una specie di mano santa rispetto al baratro dell'Europa che Allam ha avvistato, “una malattia ideologica naufragata nel nichilismo, relativismo, islamicamente corretto, buonismo, laicismo, soggettivismo giuridico, autolesionismo, indifferentismo e, sul piano più ampio della gestione sociale, nel multiculturalismo” – che onestamente, politica a parte, più qualche scongiuro, se il Padreterno non ci tiene una mano sulla capoccia siamo fritti.

    Visto mai, proprio tra gli incantevoli paesaggi della Tuscia potrebbe materializzarsi (se il verbo non è troppo relativista) l'avvio della riscossa. “Dono del Signore”, una cosetta da niente, allora più che comprensibile l'ambizione a voler riscattare “la nostra anima dal baratro della deriva etica”. Bella novità: a nessun partito era mai venuto in mente di occuparsi dell'anima – il Cav, per dire, parla col prete ma pure con Scapagnini. “Sì, noi siamo i protagonisti e ce la faremo”: quasi come “Yes, we can” – però a Fabrica di Roma.