Prestigiacomo dice "no" a Tremonti
Giulio Tremonti ha aperto all'ipotesi di ripensare in parte l'annunciato ritiro degli sgravi fiscali a sostegno dell'edilizia ecosostenibile che nei giorni scorsi aveva colto di sorpresa e rabbuiato Stefania Prestigiacomo, il ministro dell'Ambiente che poche ore prima dell'inattesa e parziale schiarita da parte del collega di governo annunciava al Foglio di avere “fiducia” in Tremonti ma di essere pronta “alla battaglia”.
Intervistato a “Porta a Porta”, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha aperto all'ipotesi di ripensare in parte l'annunciato ritiro degli sgravi fiscali a sostegno dell'edilizia ecosostenibile che nei giorni scorsi aveva colto di sorpresa e rabbuiato Stefania Prestigiacomo, il ministro dell'Ambiente che poche ore prima dell'inattesa e parziale schiarita da parte del collega di governo annunciava al Foglio di avere “fiducia” in Tremonti ma di essere pronta “alla battaglia”. Perché “il provvedimento si paga da solo, è coerente con la nostra politica europea e sul lungo periodo comporta evidenti vantaggi dal punto di vista economico sia per le casse dello stato sia per il paese più in generale”. Favorire chi restaura la propria casa ricorrendo a tecnologie ecocompatibili come pannelli solari o impianti di riscaldamento efficienti ed ecologici – dice il ministro – produce nel lungo periodo un risparmio energetico consistente e nel breve periodo mette in moto l'industria edilizia con il doppio vantaggio di aumentare le entrate Iva dello stato e contemporaneamente favorire, in tempi di crisi, il lavoro di un cospicuo indotto di piccole imprese.
Non bastasse, spiega Prestigiacomo: “Sopprimere gli sgravi, come vorrebbe Tremonti, contrasta con la politica ambientale che l'Italia sta facendo in Europa. Stiamo lottando per ottenere migliori condizioni sul pacchetto clima-energia, e sulle spalle abbiamo la spada di Damocle degli obiettivi di Kyoto che siamo impegnati a raggiungere, pena sanzioni pecuniarie. Insomma – conclude – il tema del risparmio energetico è centrale ed è incomprensibile che mentre si lavora in una direzione a livello europeo, nei singoli paesi si facciano dei passi indietro”.
Ma il ministro dice di essere fiducioso sulla disponibilità di Tremonti: “Il ministro dell'Economia non ha fatto un'obiezione di merito sul provvedimento, ha semplicemente rilevato che poteva generare un buco occulto di bilancio. Tremonti non giudica sbagliata la misura, ne fa piuttosto un problema di giusta copertura. Allora adesso dobbiamo affrontare la questione e risolverla. Ho già ottenuto che il taglio non fosse retroattivo, perché sarebbe stato davvero assurdo non andare incontro a chi già ha sostenuto delle spese preventivando gli incentivi fiscali. Ma adesso – annuncia – presenterò al governo un emendamento a mia firma affinché gli sgravi restino anche per gli anni successivi al 2008. Non intendo fare passi indietro su questa materia, chiederò il coinvolgimento personale del presidente Berlusconi. Abbiamo risorse limitate, è vero, e per questo abbiamo tutti faticosamente preso atto dei tagli orizzontali imposti ai ministeri. Però cancellare un intervento positivo è francamente inaccettabile”.
Come se ne esce? “Credo che la misura sui vantaggi fiscali si copra da sola dal punto di vista del bilancio. Così non fosse, allora è necessario mettersi a studiare e prevedere una diversa copertura finanziaria: potremmo fissare un tetto massimo annuale di sgravi concedibili. Sono certa della disponibilità di Tremonti come sono certa che non sia necessario cancellare l'intero provvedimento per evitare il rischio ipotetico di buchi nel bilancio. Il pacchetto anticrisi – che comprende anche il taglio degli sgravi fiscali, ndr – percorrerà speditissimo il proprio iter parlamentare. Ma nonostante ciò, il tempo per intervenire, proprio in Parlamento, c'è tutto. E' una battaglia che porterò fino in fondo”.
“A breve, se non ridurremo le emissioni di gas serra in Italia, il paese si troverà a pagare delle sanzioni internazionali. Dobbiamo – per legge – ridurre l'anidride carbonica del 6,5 per cento entro il 2012 mentre siamo adesso a +13. I pannelli solari e tutta la tecnologia favorita dagli sgravi fiscali concorrono sensibilmente nel raggiungimento di questo obiettivo. E' evidente che queste misure anziché essere abolite andrebbero incentivate”. Ma com'è accaduto che un provvedimento approvato in Cdm da tutti i ministri poi venga contestato da uno di essi? Il ministro Prestigiacomo spiega che il pacchetto anticrisi, che comprende anche il taglio degli sgravi fiscali da lei avversato, è composto da un numero enorme di articoli “tanto che – racconta – nella discussione generale si è parlato di infrastrutture, ci è stato spiegato cosa si farà con i fondi Fas, ma non ci è stato illustrato ogni singolo paragrafo. Neanche gli uffici preposti al controllo se ne erano accorti. Questo non deve accadere più – dice il ministro – E' stato infatti con enorme sorpresa che sono venuta a conoscenza dei tagli. Ma per fortuna c'è ancora tempo e ci metteremo una pezza. D'accordo con Tremonti”.
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