La nuova incarnazione del Cav. /3
Nel passaggio da statista buono a furioso, il Cav. ha capito che non tutti possono amarlo alla follia
La cosa più spettacolare del mutamento di fase del Cav. (cioè quando passa da buono a cattivo, da contento a rabbuiato, da statista gentile a statista furioso) è il cambiamento totale dei connotati: gli si chiude un occhio, il destro mi pare, si serra la mascella, si incassa tutto il corpo, scompare il collo.
La cosa più spettacolare del mutamento di fase del Cav. (cioè quando passa da buono a cattivo, da contento a rabbuiato, da statista gentile a statista furioso) è il cambiamento totale dei connotati: gli si chiude un occhio, il destro mi pare, si serra la mascella, si incassa tutto il corpo, scompare il collo. Diventa un'altra persona, si può anche immaginare il vento gelido che soffia e solleva pezzi di carta nel momento dell'ira massima. Adesso si trova in quella fase, mentre la settimana scorsa era tutto allegro a Venezia per acquistare ninnoli di vetro da regalare ai potenti della terra durante il prossimo G8 e scherzava, raccontava barzellette, autoironizzava persino. “Un giorno dissi a Paolino Bonaiuti: fammi la rassegna stampa solo dei pezzi in cui si parla bene di me. E lui: Sei sicuro? Certo, gli risposi. Non l'ho più visto per due mesi”. Il problema è sempre lo stesso: le critiche, gli insulti, gli sberleffi pesanti, le accuse di essere un bruto, insomma. Lui non vuole essere dipinto come un bruto, perché si sente davvero un angelo (“Il mio governo è come il paradiso”, ha detto), si sente anche un po' come “Incompreso” di Montgomery Florence, quindi si infuria. Anche se ha stravinto, con una mano tesa all'opposizione perfino, con l'inaugurazione dell'era della bontà. “Non si può stare allo stesso tavolo con chi mi accusa di essere Hitler o il diavolo”, dice ora con quella nuova faccia, e viene in mente D'Alema, qualche sera fa al Crozza Live. Era in grandissima forma, baciato e accarezzato da Crozza e dal pubblico, e ha detto che quando qualcuno viene preso in giro non è tenuto a divertirsi: “Personalmente, io m'incazzo”. D'Alema si incazza, Berlusconi si irrigidisce e dice che cambierà la Costituzione da solo (ma soltanto perché uno è presidente del Consiglio e l'altro no). Poi comunque le arrabbiature passano, i lineamenti si distendono, compatibilmente con i lifting, le Costituzioni restano e i Cav. si rassegnano al fatto che non tutti (solo parecchi) possono amarli alla follia.
Il Foglio sportivo - in corpore sano