C'è un ministro, qualcosa si può fare

Giuliano Ferrara

Qualcosa dunque si può fare contro l'imbarbarimento manipolatorio e il disprezzo della vita umana. La mobilitazione dell'opinione serve.

    Qualcosa dunque si può fare contro l'imbarbarimento manipolatorio e il disprezzo della vita umana. La mobilitazione dell'opinione serve. Non è detto che si debba inseguire la cultura mortifera delle norme eutanasiche dette “testamento biologico”. Un ministro coraggioso lo si è finalmente trovato. Avevamo avvertito che la vita umana, in entrata e in uscita, è sottoposta a tensioni manipolatorie fortissime. Ci risiamo infatti, a un anno dalla proposta di moratoria per l'aborto. E' in atto da ieri il tentativo di linciaggio del ministro Maurizio Sacconi, un politico responsabile ed esperto, di cultura socialista e radici laiche, che ha avuto il coraggio di stabilire con un atto esecutivo che in nessuna struttura ospedaliera italiana, pubblica o privata, è autorizzata la eliminazione per fame e sete di persone in stato vegetativo persistente, e questo tanto in nome di orientamenti del Comitato nazionale di bioetica quanto, e ancora di più, in ragione della Convenzione internazionale in difesa dei disabili. Il potere esecutivo deve tutelare la vita minacciata e dichiarare illegale ogni pratica eutanasica. Non basta la sentenza ad personam di una Corte civile d'appello per togliere la vita a un disabile. Hanno il coraggio di dichiarare crudele questo atto di governo emanato in nome della legge e della pietà pubblica gli stessi che applaudono all'introduzione in Italia della pillola Ru486 per l'aborto domestico.
    La pillola Ru486 è, quella sì, veramente un abominio. E le conseguenze della sua introduzione anche in Italia saranno abominevoli. Non si trovano altre parole, ed è ragione di soddisfazione civile che la mobilitazione della Regione Lombardia e di altri operatori interni al processo abbia intanto rinviato la dichiarazione di resa che sembrava l'unica strada percorribile per il governo Berlusconi. Sapete bene di che si tratta. Emile-Etienne Beaulieu, un elegante medico e ricercatore francese che ha anche promesso alle donne di commercializzare un mirabile ormone della giovinezza, quasi trent'anni fa ha messo a punto una pillola di mifepristone (tecnicamente uno steroide sintetico). Questo ormone agisce come un veleno, uccide il nucleo di bambino concepito nel seno di una donna e poi, con l'aiuto di prostaglandine, ne provoca l'espulsione emorragica. La pillola Ru486 è un metodo abortivo doloroso, contrario alla legge 194/1978 che prescrive la possibilità di abortire solo in strutture sanitarie pubbliche, e ha un impatto culturale e simbolico, psichico e fisico, devastante. E' lo strumento che assolve ulteriormente il maschio da ogni imbarazzante coinvolgimento, deresponsabilizza il sistema medico e svuota di senso il filtro sociale che la legge prescrive prima della decisione abortiva (per scongiurarla), e riduce di nuovo la donna ad espellere il frutto del concepimento tra le pareti domestiche, in solitudine, in una sostanziale clandestinità. Il fatto che faccia risparmiare soldi allo stato e arricchisca chi la produce e la commercializza sarebbe una buona notizia, se non fosse contraddetto dalla funesta serie di cattive notizie che quella pillola porta con sé.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.