In difesa di Nicole Kidman, bella e sfortunata paladina delle mamme stanche
Che fatica, essere sempre stupende. Va a finire che ci si attira le antipatie di tutti i comuni (e invidiosi) mortali. E che ci si stressa moltissimo nel disperato tentativo di non permettere al tempo di lasciare segni. Nicole Kidman questo lo sa bene.
Che fatica, essere sempre stupende. Va a finire che ci si attira le antipatie di tutti i comuni (e invidiosi) mortali. E che ci si stressa moltissimo nel disperato tentativo di non permettere al tempo di lasciare segni. Nicole Kidman questo lo sa bene. Fin dai giorni in cui abbandonò i riccioli di “Giorni di tuono” e impalmò Tom Cruise, è indiscutibilmente la più bella del reame hollywoodiano. L'unica a potersi guadagnare la parte della “donna più celebre del mondo” nello spot dello storico profumo che Marilyn Monroe indossava come pigiama. Eppure la vita per lei non è per nulla facile, anzi. Problemi con gli uomini, con la maternità, con il gossip feroce. E forse anche, a giudicare dal gonfiore infantile dei suoi zigomi e dal turgore delle sue labbra, con l'età che avanza. Ora, proprio quando pensava che con i quarant'anni finalmente fosse arrivato il momento della tranquillità familiare e che per una volta almeno tutto stesse filando liscio, si è beccata persino un anatema degli aborigeni.
La sua telenovela triste (e un bel po' sfortunata) è iniziata durante il matrimonio con il bello di “Top Gun”, quando si rincorrevano voci sulla presunta sterilità di uno dei due. Adottarono due stupende creature (in tempi non sospetti, quando ancora la ditta Brangelina non aveva inaugurato la catena di montaggio di figli multicolor) e lei continuò a sorridere. Poi, dopo un film di Stanley Kubrick parecchio complicato, girato assieme al marito, lui la mollò per la morettina Penélope Cruz. E lei nuovamente sorrise con classe, annunciando soddisfatta al mondo di poter di nuovo portare i tacchi, dall'alto del suo metro e ottanta, senza paura di umiliare il consorte bassettino. La passione di Tom per la spagnola è finita in fretta e lui è convolato a nozze con Katie Holmes: carina, trendy, sottomessa quanto basta da sopportare le sue fissazioni per Scientology, ma soprattutto giovane e immediatamente mamma di una bimba meravigliosa. Nicole non ha commentato e ha sfornato uno dopo l'altro film pluripremiati. Si è innamorata di Keith Urban, un cantante country neozelandese, e l'ha sposato. Lui è belloccio, ribelle, alcolizzato. Lei è sempre stupenda, algida, perfetta. Anche quando deve andare a raccattarlo dopo notti brave.
A luglio di quest'anno il suo desiderio di diventare madre è stato finalmente esaudito: Nicole e Keith hanno avuto una bambina, chiamata Sunday Rose in onore della nonna paterna e del giorno della settimana preferito dalle due star. Lei voleva così tanto restare incinta che – racconta senza pudore alcuno – è ricorsa a un'acqua miracolosa, quella delle cascate di Kununurra. Perché questa, per Nicole, è l'unica debolezza. I figli. Dopo aver tanto desiderato questa bambina, è disposta a sopportare con classe anche le sbornie del marito, il ranch lontano dai riflettori, le risatine di chi la sente confessare l'uso di stregonerie da leggenda popolare. E' tornata a lavorare con Baz Luhrmann, che la diresse in “Moulin Rouge!”, in un filmone epico-romantico sul suo paese, la terra dei canguri, costato milioni di dollari. Forse l'ultimo lavoro per Nicole. Che spiega al britannico Telegraph di “non essere interessata a fare altri film”. Certo, se capiterà l'occasione, ci penserà. Ma preferisce stare a casa, nel Tennessee, godersi la famiglia e la natura. Perché fare la mamma, e farla bene, è un duro mestiere. “Soprattutto se di anni ne hai 40 e non 25”, racconta nelle sue interviste. Stupenda e paladina delle mamme stanche. Ma la poverina non può stare tranquilla un attimo. Per promuovere la sua ultima opera, “Australia” appunto, in un programma televisivo tedesco, ha suonato il didgeridoo, lo strumento a fiato degli aborigeni. Una mossa simpatica, che la comunità indigena australiana ha accolto tra i fulmini accusandola di aver rotto un tabù secolare: nessuna donna può suonarlo, pena la sterilità. Nicole non ha commentato, ha stretto la sua bambina e sorriso. Stupenda.


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