Operazione “Piombo fuso”
Israele attacca Gaza
Israele ha dato il via a una massiccia offensiva nella Striscia di Gaza, in codice “Piombo fuso”, per fermare la pioggia di razzi Qassam e colpi di mortaio contro le comunità israeliane nel Negev occidentale.
Israele ha dato il via a una massiccia offensiva nella Striscia di Gaza, in codice “Piombo fuso”, per fermare la pioggia di razzi Qassam e colpi di mortaio contro le comunità israeliane nel Negev occidentale. I caccia F-16 si sono levati in volo e hanno colpito simultaneamente una quarantina di obiettivi tra cui il porto, le caserme di polizia e le sedi della sicurezza a Gaza. L'ultimo bilancio parla di oltre 200 morti e centinaia di feriti, la maggior parte miliziani di Hamas. L'Egitto, che secondo alcune fonti citate dal giornale arabo edito a Londra al Quds al Arabi aveva concordato con Israele una “operazione limitata”, ha aperto il valico di Rafah per consentire l'afflusso dei feriti più gravi. Hamas ha reagito all'attacco con un nutrito lancio di razzi: a Netivot una donna è morta e altre due persone sono rimaste ferite. I vertici del movimento integralista islamico hanno ordinato alle Brigate Ezzedine al Qassam di “rispondere all'aggressione degli occupanti in tutti i modi”, un implicito riferimento a nuovi attacchi suicidi. Dopo alcune ore di tregua, i raid aerei sono ripresi in serata concentrandosi sulle postazioni dei miliziani a sud della Striscia.
Secondo il sito del quotidiano israeliano Haaretz, questa offensiva “è la cosa più vicina alla guerra aperta tra Israele ed Hamas”, diversa dalle “operazioni chirurgiche e raid mirati” attuati finora. Ricorda piuttosto la strategia “shock and awe” (colpisci e terrorizza) attuata dagli americani in Iraq nel 2003: bombardamenti massicci e intensivi che annientano dall'alto l'avversario, prima degli attacchi da terra.
“L'operazione durerà ancora a lungo” ha precisato il premier israeliano, Ehud Olmert, che si è impegnato a evitare una crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. “L'unica cosa che vogliamo è neutralizzare Hamas”, ha aggiunto. “C'è un tempo per la calma e un tempo per combattere, ora è il momento di combattere”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Ehud Barak. Il ministro degli Esteri, Tzipi Livni, non ha escluso che tra gli obiettivi ci siano gli stessi leader di Hamas: “Sono terroristi, nessuno è immune”. Ismail Haniyeh, leader del governo fondamentalista al potere nella Striscia, ha diffuso un comunicato in cui invita gli abitanti di Gaza a non arrendersi, mentre il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato l'“aggressione” israeliana.
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