Israele ha cominciato l'offensiva di terra a Gaza

Da Rayan a Zahar, i mirabili curriculum dei leader di Hamas

Giulio Meotti

GAZA: TESTIMONI, INIZIATA L'OFFENSIVA DI TERRA ISRAELIANA = (AGI/REUTERS) - Gaza, 3 gen. - Le truppe israeliane sono penetrate nella Striscia di Gaza dopo un intenso tiro di artiglieria che ha martellato dal pomeriggio la zona orientale dell'enclave costiera. Lo riferiscono testimoni palestinesi citati dall'agenzia Reuters. (AGI)

    GAZA: TESTIMONI, INIZIATA L'OFFENSIVA DI TERRA ISRAELIANA = (AGI/REUTERS) - Gaza, 3 gen. - Le truppe israeliane sono penetrate nella Striscia di Gaza dopo un intenso tiro di artiglieria che ha martellato dal pomeriggio la zona orientale dell'enclave costiera. Lo riferiscono testimoni palestinesi citati dall'agenzia Reuters. (AGI)

    Le migliori menti della società palestinese sono finite ai vertici del terrorismo islamico. Un'intera intellighenzia votata al martirio. Michele Serra dovrebbe leggere le loro biografie, visto che ieri su Repubblica farneticava di “guerra di ricchi contro poveri”. Nizar Rayan non era soltanto un leader terrorista. Era un finissimo storico, accademico e intellettuale. Autore di oltre dieci libri sui primordi dell'islam. Lunedì dalle macerie a Jabaliya sono stati estratti il suo cadavere, quello di una moglie e di tre figli. Sono rimasti in casa anche dopo che gli israeliani li avevano avvertiti del raid. Rayan aveva inviato un figlio in missione suicida contro una colonia ebraica a nord di Gaza e aveva preso parte a un attentato al porto israeliano di Ashdod, in cui morirono dieci “figli di maiali e scimmie”, come Rayan amava definire gli israeliani. Nel luglio 2007, durante il putsch di Hamas contro Abu Mazen, Nizar trasformò gli uffici dell'Anp in “luoghi di preghiera”. Di Abu Mazen diceva che è “una foglia secca” e che Hamas è impegnata in una “guerra fra l'islam e gli eretici”.

    Rayan era un gioiello dell'università islamica di Gaza, aveva studiato alla prestigiosa facoltà sudanese di Um Dorman e aveva scritto un saggio sulla vita del Profeta, dal titolo “Medina diventa oscura”, best seller in Arabia Saudita. La sua libreria, distrutta nel raid israeliano, conteneva diecimila libri. Il profilo di questo “leone” svela un mondo sconosciuto, perché fin dalla sua fondazione nel 1987, Hamas ha sempre enfatizzato la leadership collettiva più che i carismi individuali. Caduto un Ahmed Yassin se ne fa un altro. Hamas è guidato da noti accademici, scienziati, studiosi, intellettuali, hanno tutti un curriculum invidiabile. Le loro biografie sono la versione palestinese di al Qaida. Per dirne alcuni: Omar Sheikh, mente dell'esecuzione di Daniel Pearl, ha studiato alla London School of Economics; il pianificatore dell'11 settembre, Khalid Sheikh Mohammed, è passato per gli atenei occidentali; il kamikaze del 7 luglio, Mohammed Siddique Khan, insegnava a Leeds; il medico inglese Bilal Abdullah, che ha partecipato ai falliti attentati a Londra e Glasgow nel giugno 2007, è nato in una delle famiglie più ricche di Baghdad.

    I “professori di Hamas” sono gli stessi che hanno messo bombe nei bus, nei ristoranti, nelle yeshiva, nelle sinagoghe e nelle sale da matrimonio di tutta Israele. E che poi i massacri di civili innocenti li hanno giustificati attraverso sermoni, proclami e fatwe. Sulla loro coscienza pesa l'assassinio deliberato di oltre 1.500 israeliani. E in questa cifra non rientrano militari e riservisti. Come ha appena scritto il Times di Londra, “la leadership di Hamas è la più qualificata e colta del mondo”. La dirigenza del movimento vanta 500 lauree di alto livello, sono medici e ricercatori universitari, la maggior parte educati in occidente. Il leader di Hamas, Khaled Meshaal, è un professore di fisica ed è stato un accademico di rango in Kuwait. Il premier di Hamas, Islamil Haniyeh, è preside dell'università islamica e il suo uomo forte agli Affari religiosi, Mohamed Tartouri, è decano dello Sharia College di Hebron, epicentro del jihad contro gli ebrei. L'ultimo dei fondatori di Hamas ancora in vita, Mahmoud Zahar, è un medico eccellente, un noto specialista in tiroidi, ha fondato la Palestinian Medical Society, sua moglie è insegnante, un figlio ucciso era laureato in finanza, una figlia è professoressa di inglese e altri due sono all'università.

    A Zahar si deve l'aver contribuito alla rinascita della fratellanza musulmana nella Striscia di Gaza, cementando il legame con lo sceicco disabile Ahmed Yassin. I giornalisti stranieri, ai quali se necessario Zahar non risparmia lezioni sui pericoli del fumo, ama soprattutto riceverli nel suo ambulatorio. E' un chimico Mohammed Nazzal, mentre un genetista e un noto pediatra era il leader Abdul Aziz Rantisi, alto dirigente della Arab Medical Society ma soprattutto noto per la sua infaticabile campagna volta a “uccidere quanti più ebrei possibile”. Un matematico di talento è Saeed Siyaam, ministro dell'Interno. Omar Razeq ha studiato economia all'università americana dell'Iowa e ha continuato a fare ricerca. Mahmud Abu Hanud, noto come “sette vite” per essere scampato a numerosi tentativi di eliminazione, si era laureato all'Islamic College di Gerusalemme e aveva decine di cadaveri sulla coscienza. Il ministro dell'Educazione, Nasser Eddin al Sha'er, ha studiato a Manchester e New York, per finire preside all'università Najah di Nablus, da dove sono usciti numerosi kamikaze. Il veterano di Hamas Islamil Abu Shanab, coinvolto nell'uccisione di soldati israeliani, ha frequentato la Colorado State University per due anni.

    Ibrahim Hamed, efferato pianificatore di attentati quali i caffè Moment e Hillel, la via Ben Yehuda e la caffetteria dell'università ebraica, ha una laurea magna cum laude. Baseem Naeem è diventato medico chirurgo in Germania, Atif Adwan deve la sua formazione scientifica alle più brillanti università del Regno Unito, mentre Aziz Dweik il suo inglese perfetto lo ha appreso all'università della Pennsylvania. Mousa Marzook, accusato dai giudizi israeliani di essere coinvolto nell'assassinio di 47 civili israeliani fra il 1990 e il 1994, ha studiato alla Louisiana Tech e alla Columbia University. Gli impressionanti curriculum della cupola di Hamas spiegano anche il fenomeno dei kamikaze palestinesi. Il 47 per cento di loro ha una laurea, il 29 un diploma superiore, il 24 ha frequentato le elementari. Altro che povertà e analfabetismo. E' un'intera generazione araba imbevuta di un'ideologia assassina e genocida che accomuna uno studente di ingegneria come Dia Tawil, famiglia “borghese” e nessun problema finanziario, a Imad Zbaidi, povero ma geniale insegnante di Corano per bambini. Fin dalle elementari sognavano di uccidere gli israeliani. Le ultime parole di Tawil furono: “Farò a pezzi i loro corpi e le loro ossa conosceranno il gusto della morte”.

    • Giulio Meotti
    • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.