A Londra e a Parigi gli oligarchi russi ora mettono le mani sui giornali

William Ward

Da ieri mattina, dopo la rivelazione del Guardian, il mondo social-editoriale inglese trattiene il respiro. L'Evening Standard, lo storico quotidiano serale londinese che da oltre un secolo appartiene al potente gruppo Associated Newspapers, sta per essere ceduto a un oligarca russo, che in passato è stato una spia del Kgb a Londra.

    Londra. Da ieri mattina, dopo la rivelazione del Guardian, il mondo social-editoriale inglese trattiene il respiro. L'Evening Standard, lo storico quotidiano serale londinese che da oltre un secolo appartiene al potente gruppo Associated Newspapers, sta per essere ceduto a un oligarca russo, che in passato è stato una spia del Kgb a Londra. Aleksandr Lebedev acquisterà il 76 per cento della testata per una cifra non ancora resa chiara: l'attuale padrone, Lord Rothermere, terrà il rimanente 24 per cento, almeno per il momento. L'accordo dovrebbe essere firmato oggi da Evgeni Lebedev, il figlio (disoccupato, sottolineano i maligni) dell'ex spia.

    La capitale britannica è abituata a colpi di scena di tutti i tipi nel mondo della finanza e in quello dell'intelligence – basti pensare al crollo della City negli ultimi mesi, alle cessioni a improbabili tycoon esotici di alcuni dei nomi industriali più gloriosi della patria e all'avvelenamento al polonio dell'ex agente russo Aleksandr Litvinenko – ma è la prima volta che una testata inglese cade in mano russa. Lebedev ha detto che l'Evening Standard “è un ottimo giornale, che vanta alcuni ottimi giornalisti e collaboratori” e ha ricordato che lo leggeva quando era “un agente qui all'ambasciata russa a Londra, insieme con il Financial Times, il Guardian, e il Daily Mail”. Come nota il Guardian, la cessione da parte del quarantenne Lord Rothermere – rampollo di una lunga e distinta dinastia di “newspaper barons”, che avevano influenzato a loro volta il dibattito politico, spesso in modo assai controverso, specialmente negli anni Trenta, quando era abbastanza entusiasta del fascismo europeo, nelle sue varie forme – sarà avvenuta soltanto in seguito ad accordi a livelli più alti del governo e della sicurezza. Lebedev in Russia spesso passa per oppositore liberal di Vladimir Putin: è comproprietario della Novaya Gazeta, quotidiano critico della linea del Cremlino, e nel 2003 si è candidato a sindaco di Mosca contro Yuri Luzhkov, l'uomo dell'establishment putiniano. Ma altri esperti del potere russo hanno notato che Lebedev ha ora bisogno dell'aiuto di Putin per salvare la sua banca in Russia, in grande difficoltà in seguito alla crisi attuale, e quindi insinuano che l'oligarca possa usare lo Standard per correggere la pessima reputazione del premier russo sui media inglesi.

    Cercando di sconfessare queste teorie, il nuovo patron ha fatto le consuete dichiarazioni obbligatorie degli aspiranti editori nel mondo anglofono: “Non ho nessunissima intenzione di interferire con la linea politica dello Standard”. Alcuni guardano all'esempio Oltremanica di Aleksandr Pugachev, figlio del “banchiere di Putin” Sergei Pugachev, che si è comprato France Soir, per cercare di capire che tipo di esito la mossa di Lebedev potrebbe avere. D'altronde, la presenza delgli oligarchi russi a Londra si fa molto sentire, nonostante la crisi che ha toccato molto dei loro interessi. Molte aziende importanti – e soprattutto prestigiosi immobili londinesi – adesso appartengono ai figli della “seconda rivoluzione russa”, che a partire dal 1989 sono venuti nella capitale dell'ex nemico per investire, per lavorare, per divertirsi e per vivere in un ambiente stabile, tranquillo e discreto, dove nessuno li disturba. Malgrado la crisi generalizzata della stampa, lo Standard (che non ha rivali a pagamento, come giornale londinese) rimane molto influente a Londra, dal momento che è stato l'arma mediatica vincente della campagna elettorale del conservatore Boris Johnson come sindaco della capitale.

    Il Partito laburista teme il potere dello Standard, che insieme con il Daily Mail, quotidiano nazionale dello stesso gruppo, vanta alcuni giornalisti molto aggressivi nel distruggere le posizioni della sinistra nella metropoli britannica. A differenza della News International di Rupert Murdoch (rivale del gruppo Associated newspapers) che è scesa negli anni a patti con la sinistra di Tony Blair e ora di Gordon Brown, gli uomini dell'entourage di Lord Rothermere hanno sempre tenuto distanze critiche dai laburisti. Quello che sembra sicuro intanto è che, nell'attuale clima economico, Lebedev perderà molti quattrini con lo Standard, come lui stesso ammette. Ma dato che ha offerte generose “buonuscite” a molti giornalisti, né il governo né i sindacati intendono alzare troppo la voce.