Quinta colonna

Paccottiglia

Annalena Benini

Mancano quattro giorni all'inaugurazione del nuovo favoloso mondo di Obama e gli stilisti più fighetti hanno preparato magliette, borse, sciarpe, paccottiglia varia.

    Mancano quattro giorni all'inaugurazione del nuovo favoloso mondo di Obama e gli stilisti più fighetti hanno preparato magliette, borse, sciarpe, paccottiglia varia in onore del nuovo presidente, Narciso Rodriguez, Diane von Furstenberg, Donna Karan, Zac Posen, Tory Burch, Juicy Couture: cuori, stelle, strisce, change, hope, dream, Jan 20th 2009, tutti vogliono firmare un souvenir, un ammennicolo presidenziale, un pezzo anche frivolo di nuova storia del pianeta, qualcosa da mettersi addosso per sentirsi parte del sogno (45 dollari la t-shirt, e ci sono anche le magliette per l'infanzia con la scritta: il mio futuro comincia adesso), per essere più vicini al glamour degli Obama: i più piccoli potranno divertirsi a colorare l'album a fumetti della nuova famiglia presidenziale, con Malia e Sasha sorridenti che raccontano i loro hobby e la vita alla Casa Bianca. Perché non è soltanto Barack il marchio perfetto, accattivante, che scatena desiderio di emulazione: tutta la sua famiglia è così, compreso il nuovo cucciolo di cane (ma la sconvolgente foto del 1996 di Barack e Michelle abbracciati in salotto, ripubblicata domenica scorsa dal Monde e dal New Yorker di questo mese mostra una coppia con orrendi mocassini, quadri e soprammobili inguardabili e leggings non proprio donanti).

    Obama allora ha scritto una pubblica lettera alle due bambine, per ringraziarle di essere state così fantastiche, per spiegare loro cosa desidera per ogni bambino d'America. “Care Malia e Sasha, so che vi siete divertite un sacco in questi due anni di campagna elettorale ad andare ai picnic e alle parate e alle fiere degli stati, a mangiare tutti i tipi di schifezze che vostra madre e io probabilmente non vi avremmo mai lasciato avere”. Poi comincia la commozione: Barack spiega a tutto il mondo, attraverso le figlie, che prima di diventare padre era un uomo diverso, pensava di essere al centro dell'universo, pensava a come avere successo, a come avere le cose che desiderava. “Ma poi siete arrivate voi due nel mio mondo con le vostre curiosità e le vostre birichinate e questi sorrisi che hanno invaso il mio cuore e acceso i miei giorni”. Grazie a Malia e Sasha, Obama ha capito che non doveva più pensare a se stesso, ma a ogni bambino d'America, alle opportunità di studiare, crescere, migliorarsi, trovare buoni lavori, avere un'assicurazione sanitaria e tempo da passare con i futuri figli. Grazie alle figlie ha capito le cose importanti: essere orgogliosi dei valorosi soldati che li proteggono, essere consapevoli della grande responsabilità che comporta il privilegio di essere cittadini di questa grande nazione (glielo insegnò per prima sua nonna, scrive). “Sono così fiero di voi e vi amo più di quanto possiate mai sapere”. Una lettera così bella che dovrebbero stamparla sulle magliette.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.