Fede e Regione - Il caso Bresso

“Mercedes non sa di che parla”

Piero Vietti

Il deputato Marco Calgaro dice al Foglio che “la presidente parla in modo tecnicamente disinformato, proprio come la maggioranza di quelli che, attratti dall'idea della libertà di scelta e autodeterminazione, sono per la sospensione dell'idratazione a Eluana. Se si sapesse davvero di che si tratta non si direbbero certe cose”.

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    La dichiarazione è arrivata in piena sessione del consiglio regionale del Piemonte. Nessuno all'interno dello stesso Pd se l'aspettava. “Il Piemonte è disposto ad accogliere Eluana Englaro in una struttura sanitaria pubblica per interrompere l'alimentazione”. Mercedes Bresso non sedeva tra i banchi del governo regionale in quel momento, e la sua frase è stata accolta con evidente imbarazzo dalla maggioranza di centrosinistra. Imbarazzo e fastidio, racconta qualcuno. “Perché deve fare sempre la prima della classe, la più laicista di tutti?”, si sono chiesti tra loro alcuni esponenti del Pd piemontese. Immediatamente difesa dall'estrema sinistra, l'offerta di Bresso è stata arginata da alcuni componenti del suo stesso partito: il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Stefano Lepri, e il presidente dello stesso consiglio, Davide Gariglio, sono stati i primi due firmatari di un lungo elenco di consiglieri e parlamentari cattolici piemontesi del Partito democratico che in una nota chiedono sull'argomento “una pausa e una tregua, più che un'inutile guerra di religione”.

    Una dichiarazione che seguiva quella più dura dei deputati democratici Luigi Bobba, Marco Calgaro e Mimmo Portas, che chiedevano “il coraggio di chiamare le cose con il loro nome: stiamo parlando di eutanasia. E si sia allora coerenti: chi è d'accordo (noi non siamo tra questi) chieda che venga praticata in un modo più dignitoso e caritatevole che non con la morte per fame e per sete”. Parole che sono la parafrasi di quelle pronunciate dal vescovo di Torino, il cardinale Severino Poletto.

    Forse non è un caso che questa presa di posizione avvenga a pochi giorni dall'incontro che lo stesso cardinale ha avuto con i politici piemontesi: sabato scorso Poletto aveva detto di aspettarsi che i politici cattolici facessero “un po' i cattolici”, lamentando come alcuni di essi, soprattutto da una certa parte, soffrano di “raucedine e afonia”. Provocazione che il consigliere regionale del Pdl Giampiero Leo ha rilanciato dopo le dichiarazioni della Bresso: “C'è un problema di compatibilità per i cattolici seri all'interno di un Pd ormai egemonizzato dalla Bresso”.

    Il presidente Gariglio ha passato la giornata di ieri “nella bufera”, dice al Foglio, e ammette che le parole della Bresso “ci hanno messo in difficoltà. Diciamo che non avremmo sentito la necessità di una dichiarazione del genere. In questo modo si fa la nostra Regione paladina di un'impostazione opposta a quella del ministro Sacconi”. Che però è dello schieramento avverso a Gariglio, a differenza di Bresso: “Quando si parla di vita – dice – è normale che in una coalizione emergano posizioni diverse. Noi crediamo che serva al più presto una soluzione politica che porti a una legge sul fine vita. Pur essendo sgomento di fronte alla sofferenza del padre di Eluana, sono contro la sospensione dell'alimentazione. Altri no: con una legge non ci saranno più ambiguità”.

    Il deputato Marco Calgaro dice al Foglio che “la presidente parla in modo tecnicamente disinformato, proprio come la maggioranza di quelli che, attratti dall'idea della libertà di scelta e autodeterminazione, sono per la sospensione dell'idratazione a Eluana. Se si sapesse davvero di che si tratta non si direbbero certe cose”. C'è una spaccatura tra cattolici e non all'interno del Pd piemontese? “Il punto è sapere di cosa si parla: il professor Ranieri, primario all'ospedale Molinette di Torino, laico e non credente, dice che non le toglierebbe mai l'alimentazione”. E' della stessa idea Luigi Bobba, secondo firmatario della nota, che parla di spettacolarizzazione del caso: “Capisco – dice – che la presidente debba assicurare che il servizio sanitario in Piemonte funzioni, ma alimentare il caso con certe dichiarazioni è il peggior servizio che si possa fare a una vita, perché quella di Eluana è vita a tutti gli effetti”. Bresso riferendosi a Eluana ha parlato di “persone che non servono più”, altri hanno detto che è questione di pietà cristiana alleviare le sofferenze a un morente. “Non bisogna fare confusione – dice Bobba – Eluana Englaro non è morente”. La presidente non è nuova a uscite non in linea con i margheritini del suo partito, da quando disse che se avesse dovuto convertirsi  sarebbe diventata “piuttosto valdese”, a quando affermò che non esiste una cultura cattolica in politica. Per questo la sua offerta di “accogliere” Eluana ha creato un'altra volta non poco fastidio. Che i popolari del Pd in Piemonte non possano fare qualcosa di “cattolico” senza essere in dissenso con il resto del partito e con l'estrema sinistra non è una novità, anche se Davide Gariglio è convinto che “non è il momento per una battaglia tra laici e cattolici”. Ma nel Pd piemontese la battaglia è già iniziata.

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.