Amalgama diviso
La (piccola) piazza della Cgil battezza l'asse socialdemocratico del Pd
Walter Veltroni ha provato a disinnescarne gli effetti con dichiarazioni di solidarietà e inviando Goffredo Bettini a tenere il passo degli operai Fiom, ma alla fine della giornata l'impressione è che il Pd si sia diviso tra cigiellini e polemici cislini e che in sostanza, come temuto, la piccola piazza sindacale abbia battezzato l'asse socialdemocratico di Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani.
Walter Veltroni ha provato a disinnescarne gli effetti con dichiarazioni di solidarietà e inviando Goffredo Bettini a tenere il passo degli operai Fiom, ma alla fine della giornata l'impressione è che il Pd si sia diviso tra cigiellini e polemici cislini e che in sostanza, come temuto, la piccola piazza sindacale abbia battezzato l'asse socialdemocratico di Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani. Dunque Margherita da una parte, Ds dall'altra. I consiglieri veltroniani, non da oggi, sospettano un piano strategico volto a provocare una minoritaria fuoriuscita al centro guidata magari da Enrico Letta, quanto basterebbe per riequilibrare a sinistra il nuovo Pd. Per questo – pensano – Bersani e D'Alema marciano a fianco di Epifani (“sono in piazza per esprimere la mia personale vicinanza ai lavoratori”, ha detto D'Alema), mentre Letta soffia parole infiammanti all'orecchio del segretario della Cisl Bonanni: “Questo della Cgil – ha detto il sindacalista – è uno sciopero politico. Intorno a questa manifestazione si trovano alcuni che oltrepassano i confini dei propri partiti per polemiche o per ristrutturazioni interne. Si mira a una ristrutturazione della sinistra”.
A chi si riferisce? A D'Alema e Bersani, si direbbe, ed ecco così rivelato il retropensiero che attraversa il Pd dallo strappo della Cgil sulla riforma del modello contrattuale. D'Alema tira a sinistra, i popolari tirano al centro ma non vogliono rompere: Franco Marini nel Pd ci crede ancora e per questo, se scissione cattolica dovrà essere, sarà minoritaria. Ma Veltroni prova a tenere insieme la baracca: “E' normale che in un grande partito ci siano sensibilità differenti”. Sta più vicino ai popolari che ai Ds e cerca un cattodem che stia con la Cgil (Rosy Bindi), ma ieri in piazza c'era più che altro lo stato maggiore dalemiano. Così Franceschini non ha potuto trattenersi: “Sbagliato dividere i sindacati. E Bersani, meglio se avesse aspettato qualche mese prima di candidarsi alla segreteria”.
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