Mocciosismi

Stefano Di Michele

Dopo la discesa in campo, arriva la discesa in campetto. Così, nella politica italiana è scoccata l'ora tragica del “mocciosismo”: se al congresso di An è toccato a un quattordicenne parlare dal palco, il Cav. ovviamente vuole molto di più, ormoni adolescenziali ribollenti al primo accenno di pensiero liberale.

    Dopo la discesa in campo, arriva la discesa in campetto. Così, nella politica italiana è scoccata l'ora tragica del “mocciosismo”: se al congresso di An è toccato a un quattordicenne parlare dal palco, il Cav. ovviamente vuole molto di più, ormoni adolescenziali ribollenti al primo accenno di pensiero liberale. Dunque ha fatto sapere (secondo Libero): “Nelle prime tre file voglio solo giovani tra i 14 e i 16 anni, perché noi siamo un partito giovane” – bisognerà svuotare i licei, per l'occasione. Dalla precoce decadenza dei Puffi (che in tempi felici facevano tutt'uno con Emilio Fede, come testimoniò D'Alema rispetto alla propria figliolanza) e dell'oratorio, chiaro che poco di buono c'era da aspettarsi, e così dove una volta ci si imbatteva in quelli della via Pal adesso si incrociano i sostenitori del digitale terrestre. Che poi, mica è solo faccenda di maggioranza.

    Con largo anticipo, nel '97, a un congresso del Pds-Ds (allora si chiamava in tutti e due i modi: per la gioventù italica il rebus più complicato dall'epoca del cubo di Rubik), molto impressionò, e molte discussioni accese, la sedicenne che se ne uscì con una sorta di “intervento rap”: “Ho pensato alla sinistra di domani come una sinistra che butta il suo enorme cuore oltre le stelle…” – che per buttare poi l'ha buttato, così le stelle le ha pure viste… E neanche è faccenda solo nazionale. C'è da gustarsi l'impressionante video del terrificante moccioso quattordicenne che ha parlato ai repubblicani americani: frangettina, cravattina, mossettine da consumato comiziante. A quell'età (e se non si sta già facendo una strage in qualche liceo), uno dovrebbe aver deposto da poco il “Manuale delle giovani marmotte” e ravanare alla ricerca dei primi siti porno.

    Il moderato small d'Oltreoceano ha invece scritto, nientemeno, un impressionante “Define Conservatism”: già pronto, se non ci si mette rimedio, per il Weekly Standard o a bazzicare l'Enterprise Institute. La gioventù, è risaputo, è a rischio. Ma il “mocciosismo” non è un fenomeno solo politico. Feltrinelli, in considerazione del libro di Moccia, ha aperto nel suo forum “L'angolo dei Mocciosi”, e dall'intenso dibattito un grido si è levato: “E' arrivata l'ora di riscoprirci mocciosi!!!”. Magari con lo schioppo, come la bella pensata di un senatore (di nome Orsi: un temerario) che vorrebbe spedire i sedicenni a far pratica di caccia con babbo e zio. Ma neanche, il “mocciosismo”, è faccenda solo di oggi. Ché appunto narrano le cronache di un ammirato Togliatti di fronte all'intervento di un D'Alema pargolo (e già pioniere): “Ma questo non è un bambino, è un nano!”. E infatti, dopo un po', andò a bazzicare il Frattocchie Institute.