Il Grande Inquisitore, quello tosto

Giuliano Ferrara

Kirillov mi affascinava, tutto quel tè, e quella morte brava. E anche il parricidio Karamazov non era male.

    Al direttore - Le scrivo come grande appassionato dei romanzi di Dostoevskij e anche perché sul suo giornale è stato dato risalto alla notizia in oggetto. E' uno spunto, niente più. Il suicidio della signora Tatafiore Roberta mi ha ricordato, come uno dei personaggi dei “Demoni” avesse scelto anche lui questo stesso modo per morire; suicida solo per proclamare il libero arbitrio. Aleksej N. Kirillov, ingegnere nichilista, si suicida per dimostrare l'inesistenza di Dio. Dostoevskij boccia anche lui. Con profonda stima colgo l'occassione per salutarla.
        Fulvio Fragiacomo, via Web


    Kirillov mi affascinava, tutto quel tè, e quella morte brava. E anche il parricidio Karamazov non era male. A me però piace Alioscha, quello devoto. E il Grande Inquisitore, quello tosto.
     

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.