Il quorum da raggiungere è di 60 milioni di voti
E' su Facebook il referendum più grande del mondo
Sessantamilioni di voti. Nemmeno gli antireferendari più incalliti chiederebbero un quorum così alto. E invece succede nel mondo di Facebook. Sarebbe un Referendum dalle proporzioni gigantesche, e non mancano le polemiche.
Sessantamilioni di voti. Nemmeno gli antireferendari più incalliti chiederebbero un quorum così alto. E invece succede nel mondo di facebook. Sarebbe un Referendum dalle proporzioni gigantesche, che infatti già suscita perplessità e contestazioni, l'iniziativa del social network più diffuso del mondo. Obiettivo? Modificare il regolamento sulla privacy.
Mentre in Italia si discute sul fare o no il referendum a giugno, anche su internet c'è polemica. Tutto è iniziato quando, il 16 febbraio scorso, gli amministratori di Fb hanno deciso di modificarne le condizioni d'uso, arrogandosi il diritto di poter disporre liberamente delle informazioni immesse dagli utenti (foto, filmati, testi, etc…) anche nel momento in cui questi ultimi avessero cancellato la loro iscrizione al server. Questo ha scatenato subito proteste: a tal punto da obbligare i gestori a fare marcia indietro, organizzando gruppi di discussione attraverso i quali, con una fitta interazione tra gli utenti, si sarebbe giunti a una nuova stesura dei regolamenti delle attività del sito che in seguito, però, avrebbero dovuto essere accettati dalla maggioranza degli utenti per entrare in vigore.
Così ci si trova ora nella fase finale di questo percorso, trasparente e democratico anche se per nulla pubblicizzato. Le urne referendarie virtuali sono state aperte e tali rimarranno fino alle 2.59 (ora italiana) del 23 aprile, per permettere a tutti gli utenti attivi (quelli che negli ultimi 30 giorni hanno fatto il log in con il loro account personale) di studiare i nuovi documenti e quindi votare per cambiare o mantenere le regolamentazioni della privacy su cui attualmente si fonda quello che, nella realtà, sarebbe considerato il quinto paese più grande del mondo, con i suoi 200 milioni di contatti.
Secondo gli ultimi dati censori, però, la votazione (che si sarebbe dovuta avvicinare all'adesione di 60 milioni di persone, ovvero il 30% dell'utenza totale) a due giorni dalla chiusura delle urne, si è fermata a un misero massimo approssimativo di 300 mila click e pare non avere grande margine di aumento.
Un fallimento, dunque, che già preoccupa le associazioni dei consumatori che (non troppo sicure della buona fede delle future decisioni degli amministratori) si chiedono in fine se ci sia stato un completo disinteressamento della gestione del portale da parte di coloro che ne usufruiscono e che vogliono continuare a farlo senza porsi troppe domande o assumersi qualche tipo di responsabilità a riguardo, pur esigendo il massimo e criticandone i cambiamenti e i regolamenti. Oppure, se invece l'amministrazione del sito, forse volutamente, non abbia dato né il tempo sufficiente, né la giusta visibilità pubblicitaria alla cosa, così che nessuno, o quasi, ne abbia sentito parlare e di conseguenza se ne sia interessato.
Il Foglio sportivo - in corpore sano