Dedicato a chi lo considerava 'allergico ai libri'

Bush inugura la sua biblioteca da 100 milioni di dollari

Simona Verrazzo

Due anni fa ci aveva pensato Karl Rove, la mente della Casa Bianca durante l'Amministrazione Bush, a sfatare il mito dell'allergia ai libri di George W.: prendendo tutti alla sprovvista aveva persino parlato di una gara di lettura tra Bush senior e Bush junior, confermando la notizia nientemeno che a un quotidiano come il Wall Street Journal.

    Due anni fa ci aveva pensato Karl Rove, la mente della Casa Bianca durante l'Amministrazione Bush, a sfatare il mito dell'allergia ai libri di George W.: prendendo tutti alla sprovvista aveva persino parlato di una gara di lettura tra Bush senior e Bush junior, confermando la notizia nientemeno che a un quotidiano come il Wall Street Journal (che il Foglio raccontò così). Ora arrivano i fatti: l'ex presidente degli Stati Uniti ha raccolto 100 milioni di dollari in soli 100 giorni per finanziare la “sua” biblioteca.
    Con un'operazione di found rising che ha niente a che invidiare a quella di Obama durante le primarie dello scorso anno, George W. Bush ha messo assieme una somma di tutto rispetto per poter dare il via ai lavori della biblioteca che porterà il suo nome. Sorgerà a Dallas, presso la Southern Methodist University, ateneo speciale per la famiglia Bush. E' qui che sua moglie Laura ha conseguito la laurea in scienze e ancora oggi è una collaboratrice dell'università.

    Di questa biblioteca si era già parlato perché si temeva che avrebbe potuto offendere la memoria di un altro presidente, quella di John Fitzgerald Kennedy, che a Dallas è stato assassinato.
    La biblioteca però non vuole essere un “memoriale auto-celebrativo”, così com'è stato bollato da chi ne voleva bloccare il progetto. La biblioteca sarà un enorme archivio di Stato dove consultare i documenti ufficiali degli otto anni della sua Amministrazione. Alla George W. Bush Foundation c'è soddisfazione per questi primi 100 milioni, sebbene tutti sanno che la strada è soltanto a un terzo e all'appello ne mancano altri 200. Per un progetto da 300 milioni di dollari ci vuole tempo, anche perché parlare di biblioteca è un po' riduttivo. Il complesso ospiterà un archivio nazionale, un centro studi di politica, un museo e un auditorium della capienza di 400 persone.

    Il pezzo forte è l'archivio nazionale, vista la mole di documenti che saranno disponibili sia nella versione cartacea sia in quella digitale. Che sia vastissimo lo si capisce dagli archivisti che se ne prenderanno cura, ben 18. Quello di Bill Clinton a Little Rock in Arkansas ne conta dieci, mentre sono otto in quello di Bush senior a College Station in Texas. Tutto questo perché stiamo parlando della più grande biblioteca presidenziale dopo quella di Ronald Reagan a Simi Valley in California. E non si tratta di megalomania ma – in entrambi i casi – di due presidenti con il doppio mandato che si sono trovati di fronte ai due più importanti avvenimenti del secondo dopoguerra: la fine del comunismo sovietico e gli attacchi terroristici dell'11 settembre. Con questa raccolta fondi George W. ha celebrato nel migliore dei modi i suoi primi cento giorni da presidente “in pensione”. Lo ha fatto con la discrezione degna di un intellettuale, a dispetto di quanti lo definivano uno allergico ai libri.