Mettiamoci il dito/8
Una sana ribellione
Veronica, la moglie e madre e first-lady-suo-malgrado Veronica, ha ragione da vendere. E chi dice che i panni sporchi li doveva sciacquare in casa dimentica che quella stessa casa ha ospitato spesso capi di stato del mondo e riunioni di maggioranza italiane, e per decisioni non proprio attinenti il colore delle tende del salotto.
Veronica, la moglie e madre e first-lady-suo-malgrado Veronica, ha ragione da vendere. E chi dice che i panni sporchi li doveva sciacquare in casa dimentica che quella stessa casa ha ospitato spesso capi di stato del mondo e riunioni di maggioranza italiane, e per decisioni non proprio attinenti il colore delle tende del salotto. E poi, ogni uomo politico ha un ruolo pubblico, come dimostrano anche i figli di Azzurra sui manifesti per l'Udc. Veronica, definendo “ciarpame senza pudore” la scelta di selezionare candidate secondo canoni estetici, ha detto quello che ha pensato qualunque donna italiana di buona volontà. E cioè: ben venga l'aspetto gradevole, se c'è. Ben vengano il profumo e il tailleur, ha aggiunto ieri il Cav., ma non puoi crescere il paese (e i tuoi figli) a pane, amore, libertà e meritocrazia per poi smentirti con una selezione prevalentemente estetica. Qualunque pedagogo nemmeno laureato troverebbe la cosa diseducativa. E lo è, per i figli, e per il paese (e nessuno mai, prima di Silvio Berlusconi, aveva fatto coincidere così tanto il pater familiae con il pater Italiae).
Detto ciò, sia detto per inciso ma sia chiaro: non è che David Sassoli risponda a criteri di selezione molto diversi (e prima di lui Marrazzo o la Gruber). E tra Sassoli e la Ferranti vince lei, a bellezza, tanto più che lui l'altra sera a Ballarò sembrava già più vecchio e brizzolato e smagrito. E ancora non ha iniziato a lavorare in Europa. Ecco Veronica: “Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire”. La ribellione non è soltanto materna, o maritale, è anche dei suoi figli ed è assolutamente pubblica: una sana ribellione all'assenza di limiti che il Cav., a volte, pensa di nascondere nel suo doppiopetto.
E' vero che le liste non sono proprio come le avevano preannunciate. E' vero che, come aveva promesso il premier da Varsavia, ci sono state sorprese. Ma non sarebbe stato meglio sentirlo annunciare l'apertura di una succursale italiana dell'Ena francese? E perché, se proprio voleva pescare a caso dalla società cosiddetta civile, se voleva rinnovare la classe dirigente, se voleva dare spazio alle donne, allora perché, questa volta da Onna, non ha declamato la candidatura di trenta giovani abruzzesi? Magari infilandoci qualche mamma rimasta senza figli. Sono già abituate, come lui, a dormire quattro ore a notte, e per il resto trottare. Veronica ne sarebbe stata contenta. E i suoi figli, adorati, pure.
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