Non c'è solo l'Inter di Mourinho

Ma Milan, l'è on gran Milan

Sergio Soave

La decisione di Cai di promuovere Fiumicino a scalo principale ai danni di Malpensa, l'elezione di un rappresentante della Snam alla presidenza di Assolombarda, che segue quella di Cesare Geronzi a Mediobanca, le baruffe chiozzotte sull'Expo fanno pensare a un declino della classe dirigente milanese, che ormai non sarebbe in grado di autorappresentarsi. Si tratta di un'ipotesi suggestiva.

    La decisione di Cai di promuovere Fiumicino a scalo principale ai danni di Malpensa, l'elezione di un rappresentante della Snam alla presidenza di Assolombarda, che segue quella di Cesare Geronzi a Mediobanca, le baruffe chiozzotte sull'Expo fanno pensare a un declino della classe dirigente milanese, che ormai non sarebbe in grado di autorappresentarsi. Si tratta di un'ipotesi suggestiva, che alcuni attribuiscono un po' semplicisticamente al trasloco di Silvio Berlusconi da Arcore a Palazzo Chigi.
    Se si guarda un po' più in profondità, probabilmente, si può vedere un processo di metamorfosi incompiuto della classe dirigente milanese, nel quale si possono rintracciare due direttrici divergenti. Milano è sempre stata il luogo della concertazione. Enrico Cuccia non avrebbe potuto esercitare il suo magistrale arbitrato se gli interessi milanesi avessero preso la via della competizione tra loro. Il filone principale è quello che cerca di ricostruire quel modello, che era anche un meccanismo di apertura selettiva.

    L'altro filone è quello che vede entrare in campo le tendenze competitive, più evidenti ai confini dell'antico ducato, dalla Mantova di Emma Marcegaglia alla Brescia di Giovanni Bazoli, portatrici di un'aspirazione a costruire altrove i centri di mediazione del capitalismo italiano. Questi caratteri della struttura di vertice, che esprimono un'incertezza di direzione, non possono nascondere la vitalità sottostante, che non trova sbocchi di visibilità, ma che è fatta di un tessuto ricco sul piano non solo finanziario e produttivo, ma anche tecnico, culturale, sociale. Su questo tessuto si costruisce un'innovazione molecolare, poco visibile perché non trova un'adeguata rappresentanza, ma che mantiene livelli di avanguardia in Europa. La Milano in ginocchio davanti a Roma padrona descritta è soltanto un'immagine provocatoria. Milano costruisce ancora il futuro, ma non ha ancora trovato il centro rappresentativo della sua realtà.