Figli di un Dio minorenne/2
Il maggiorenne di Rep.
Minorenni? Non mi occupo di minorenni. Non so bene cosa siano le minorenni. Leggo che ormai sono tutte bagasce, che non ci sono più le minorenni di una volta. Se lo dicono sarà vero. Io non conoscevo bene nemmeno le minorenni di una volta. A un certo punto, ero ragazzo, i soliti da Roma ci combinarono uno scherzo.
Minorenni? Non mi occupo di minorenni. Non so bene cosa siano le minorenni. Leggo che ormai sono tutte bagasce, che non ci sono più le minorenni di una volta. Se lo dicono sarà vero. Io non conoscevo bene nemmeno le minorenni di una volta. A un certo punto, ero ragazzo, i soliti da Roma ci combinarono uno scherzo. Quelle di vent'anni, che dovevano restare minorenni ancora un anno, si ritrovarono maggiorenni da due. Così, di brutto. Per cui non so. Mi occupo da allora, e faccio anche questo con qualche difficoltà, esclusivamente di maggiorenni. Penso, tra parentesi, che se uno si cammella trenta o quaranta maggiorenni in Sardegna, e se le tromba tutte, bé, sarà pure una vergogna, ma come se ne esce? Non è un uomo, quello, è Nembo Kid. Chi lo toglie, dal governo, Nembo Kid? Franceschini? Speriamo che non sia vero. Speriamolo. Speriamolo, soprattutto, per i sinceri democratici che non chiudono occhio per la sorte delle minorenni. Chiusa parentesi.
C'è un maggiorenne, invece, che personalmente mi preoccupa. Molto. Un maggiorenne e maschio, per di più. Temo che la sua sorte sia segnata. Lo conoscete tutti. Ci ha guidato, portato per mano, spiegato passo passo l'arcano delle cose. Si è fatto un nome sudando come un negro, battendo tutte le piste, consumando tutte le suole. Passando dal Doppio Stato al quasi Triplo, dal Secondo Livello al Terzo, e manca un pelo al Quarto. Egli ci ha disvelato ogni misfatto, dal Nigergate alle rendition, da Tangentopoli al Tiger team di Telecom, dal Sisde al Sismi, da quel porco di Andreotti a quell'altro che chiamavano Craxi. Egli è stato, ed è tuttora, il miglior segugio d'Italia. Vogliamo dirlo? Un riparo, uno scudo. Così D'Avanzo si era fatto un nome. Giuseppe, punto. D'Avanzo, punto. E giù il cappello. Finché? Finché, mannaggia la miseria, non si è occupato di minorenni. Roba tuttora in corso. Se gli andrà male, per lui sarà un disastro. Se gli andrà bene, il guaio non sarà minore. Il giornalista più bravo d'Italia, il più attento, il più esperto, il più inflessibilmente democratico, nessuno ricorderà più se fosse l'uomo che ci difese da Supergladio o da Superglande.
Il Foglio sportivo - in corpore sano