Se Mentana torna a Matrix, urge ricollocazione per Vinci

E adesso, Alessio? Lo mettiamo a Forum, formula Perry Mason

Stefano Di Michele

E adesso, Alessio? Ora che, carta canta e Mentana (volendo, non vorrà, ma volendo…) torna – e pare già di vederlo, tale e quale a Nino Manfredi: “So' tornato, ricco e spietato come il conte de Montecristo” – che ne faranno di Alessio, diciamo “the quiet american”, lassù sul monte Palatino, a volte praticamente un Calvario televisivo?

    E adesso, Alessio? Ora che, carta canta e Mentana (volendo, non vorrà, ma volendo…) torna – e pare già di vederlo, tale e quale a Nino Manfredi: “So' tornato, ricco e spietato come il conte de Montecristo” – che ne faranno di Alessio, diciamo “the quiet american”, lassù sul monte Palatino, a volte praticamente un Calvario televisivo? L'uomo ha certo ben meritato, conosce le lingue e ha folta capigliatura, e di sicuro Mediaset saprà tener conto di tanta valenza in video (il suo sospirato “good night” vorticosamente ti trascina, verso l'una e mezzo di notte, dal Bagaglino allo Studio 54). Volesse Mentana tornare, o dovesse Matrix cessare, cosa farà mai Alessio Vinci – con quel bel nome da patriarca, la fama da “americano” e il cognome leonardiano?

    Può tanta grazia non trovare, in tanta penuria televisiva, adeguato ricovero e pregiato utilizzo? Certo che no, tenuto anche conto del necessario instradamento internazionale che Mediaset dovrà fare – del resto già temerariamente avviato da Emilio Fede, che ha battezzato “Password” la sua trasmissione, pur dopo il gravoso compito, recentemente richiamato, di selezione annuale delle “meteorine”: una fatica, a leggere le cronache, che neanche la mietitura a luglio… Noi non vogliamo, pure per non cedere al solito giustizialismo, che Alessio sparisca dai nostri teleschermi per andarcelo a ripescare sui lidi esteri. Quando invece saprebbe utilmente sprovincializzare molte trasmissioni che a Canale 5 vanno in onda da così tante stagioni che il Cav, per dire, non aveva ancora i capelli. Per esempio, si potrebbe prendere “Forum” e, con qualche accorgimento, far scomparire l'aria da pretura per dargli una rinverdita alla Perry Mason: pur restando necessariamente in ambito condominiale (tipo: se il cane del vicino piscia in ascensore, che fare?), un pizzico di thriller in più (l'amministratore se la faceva con quella del secondo piano?) gioverebbe certamente al popolare programma. Ma infiniti potrebbero essere gli interventi di Vinci sul palinsesto Mediaset. Basti pensare a “Mattino Cinque”, per esempio, che andrebbe a principiare con uno squillante “good morning!” – frotte di casalinghe, da Voghera a Crotone, grate e conquistate. Ce ne sarebbero di cose da fare. Ora, se onestamente procura una certa impressione “Uomini e donne”, già “Men & women” meglio rassicura. Che di tronisti ne abbiamo ormai da sistemare a cataste, ma un “the tronist” pure Oltreoceano produrrebbe qualche curiosità e mutarsi in roba da esportazione.

    E volendo, potrebbe seguire collegamento con la Cnn: rosicherebbero, altroché. Se su “Beautiful”, francamente, neppure Alessio potrebbe farci qualcosa – anche ad Atlanta devono aver rinunciato ad ogni aspettativa, al contrario, per “Centovetrine” un giovine che ha girato il mondo, e non solo i mesti centri commerciali nostrani, molto può innovare. Se c'è, come c'è, da cambiare (tanto Mentana, bisogna dirlo, ha messo in piedi “Matrix”, ma Keanu Reeves, al contrario di Confalonieri, mica ne sa niente), Alessio serve come il pane. Vanno bene i “Cesaroni”, ma che pensano di arrivare con la Garbatella a Los Angeles? Una mezza occhiata, e in un battibaleno ve li ritrovate mutati nei “Jefferson”, che per inciso a New York incontrano di più. E chi altri può far notare, per esempio, che cominciare tutte le mattine – tanto se “good” tanto se cattive – con “Prima pagina” senza uno straccio di citazione di Billy Wilder è un modo, diciamo, decisamente paesano di procedere?

    Per capirsi: noi qui con Gerry Scotti e “Chi vuol essere milionario”, ma poi a prendere gli Oscar ci va “The Millionaire” – che sarà indiano, ma suona americano… Piersilvio – con quel nome e con quel fisico – certo ben intende la delicatezza della situazione: va bene il digitale terrestre, ma troppo terra terra non si può andare… Che così stiamo quotidianamente a vedere quanta pioggia è caduta su Genova, ma intanto non sappiamo un cazzo di com'è la situazione nel Minnesota. Alessio è uno che una sorta di “Frost/Nixon” – pur avendo sottomano Quagliariello o Fioroni – te lo sa mettere in piedi nel giro di un quarto d'ora. E poter finalmente passare da Noemi a Naomi (Campbell). Casomai, c'è sempre “Otto e mezzo”: sta su La7, è vero, ma riconvertito come “After Eight” farebbe davvero gola. In ogni modo: good luck, mister Vinci. (sdm) 쇓